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Osteria del Gallo
2012-05-21 15:03:11
Locuste
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Recensione
Data di visita
Settembre 16, 2005
Recensione
A volte il gusto non è tutto. Non che quella proposta dall'Osteria del Gallo sia una cucina cattiva, tutt'altro: il fatto è che in casi come questo anche gli altri sensi assumono grande importanza, consentendo di valutare l'atmosfera del ristorante, la sua posizione, i suoi odori caratteristici. Situato in un vecchio edificio nel cuore pulsante di Roma, tra Campo dei Fiori e piazza Navona, il locale potrebbe dunque essere consigliato, a prescindere dalla gastronomia, per vivere una serata all'insegna della vera "romanità". Ma la cucina c'è e fa davvero onore ai gestori con un'ottima qualità di base.
Non ci si deve aspettare nulla di diverso dalla più classica e genuina tradizione romana: si parte dunque con il consueto tourbillon di antipasti, in cui spiccano gli originali (ma solo per gli.. "stranieri) fiori di zucca fritti e le mozzarelline impanate, oltre ai crostoni con pomodoro, funghi, prosciutto e mozzarella. E fin dagli antipasti comincia a scorrere nei bicchieri il vino: uno dei tanti vini rossi toscani o laziali della fornita cantina, tutti ottimi ma anche piuttosto costosi (attenzione dunque al prezzo che finirà per esserne influenzato).
Tra i primi balzano all'occhio, come al solito, i bucatini all'amatriciana, autentico tormentone della cucina locale. Non mancano però, per chi sente il bisogno di cambiare, i maccheroni cacio e pepe e quelli mantecati con la ricotta. L'offerta di secondi è davvero vasta: non mancano naturalmente i saltimbocca alla romana con purè di patate, ma ci sono anche l'abbacchio, la coda alla vaccinara e, per virare verso il pesce, ottime grigliate miste e cozze alla marinara. Si chiude con caffè e amaro; un ristorante più che discreto anche se alcuni prezzi sembrano un po' eccessivi.
Non ci si deve aspettare nulla di diverso dalla più classica e genuina tradizione romana: si parte dunque con il consueto tourbillon di antipasti, in cui spiccano gli originali (ma solo per gli.. "stranieri) fiori di zucca fritti e le mozzarelline impanate, oltre ai crostoni con pomodoro, funghi, prosciutto e mozzarella. E fin dagli antipasti comincia a scorrere nei bicchieri il vino: uno dei tanti vini rossi toscani o laziali della fornita cantina, tutti ottimi ma anche piuttosto costosi (attenzione dunque al prezzo che finirà per esserne influenzato).
Tra i primi balzano all'occhio, come al solito, i bucatini all'amatriciana, autentico tormentone della cucina locale. Non mancano però, per chi sente il bisogno di cambiare, i maccheroni cacio e pepe e quelli mantecati con la ricotta. L'offerta di secondi è davvero vasta: non mancano naturalmente i saltimbocca alla romana con purè di patate, ma ci sono anche l'abbacchio, la coda alla vaccinara e, per virare verso il pesce, ottime grigliate miste e cozze alla marinara. Si chiude con caffè e amaro; un ristorante più che discreto anche se alcuni prezzi sembrano un po' eccessivi.
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