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Locanda del Gastaldo
2012-05-21 15:16:42
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Recensione
Data di visita
Dicembre 02, 2007
Recensione
Entrate nella vostra auto, impostate il navigatore e cercate Sorbara di Asola. Non lo trovate? Bene: allora fatevi guidare dal vostro fiuto e dalla fame che avete, la destinazione è la Locanda del Gastaldo.
Ci troviamo nel mantovano e Sorbara di Asola è uno sparuto gruppo di case tra le quali spicca una costruzione in sasso con ampie vetrate ad arco. L’interno è caldo e accogliente, un grande camino domina la sala principale. Il menù degustazione consente di assaggiare, oltre agli antipasti, tre primi, tre secondi e il dolce. Cominciamo.
Premesso che non vi pentirete di farvi portare una bella brocca del lambrusco della casa, gli antipasti vi saranno serviti su un bel piatto di legno circolare. Inizierete a lasciar sciogliere la dolcissima coppa nel palato quando vedrete apparire sul tavolo due vassoi ovali, uno con polenta e funghi porcini, l’altro con polenta con fonduta di formaggio. Il salame mantovano, il crudo e la pancetta si alternano mentre le fette spariscono progressivamente dal piatto di portata. Si scelgono i primi: noi abbiamo optato per dei bigoli al torchio con speck e asparagi, notevolissimi, capunsei con il burro fuso (per chi non li conoscesse sono tozzi di mollica di pane aromatizzati, davvero gustosissimi) e i mitici tortelli di zucca. Consiglio di assaggiare questi ultimi alla fine perché dato il loro sapore tendono a persistere molto nel palato e quindi potrebbero coprire altri sapori meno intensi.
È nei secondi che la Locanda del Gastaldo esprime al pieno la sua cucina: optiamo per del filetto di anatra con una salsa aromatizzata all’aceto balsamico – superbo -, tagliata di cavallo e costolette d’agnello. La cottura è perfetta e gli aromi sono perfettamente abbinati e mai eccessivi. Concludiamo con un assortimento di torte della casa e una delizia al fiordilatte accompagnata a una piccola brocca di cioccolato caldo fuso.
Il prezzo è imbarazzante: 25 euro a testa. Raccontato appare come una discreta trattoria dalle porzioni abbondanti ma andarci significa scoprire un mondo di sapori autentici e campagnoli conditi da un’atmosfera sobria, discreta eppure così famigliare: ottimo, a parte la cartina!!
Lorenzo Filippi
Ci troviamo nel mantovano e Sorbara di Asola è uno sparuto gruppo di case tra le quali spicca una costruzione in sasso con ampie vetrate ad arco. L’interno è caldo e accogliente, un grande camino domina la sala principale. Il menù degustazione consente di assaggiare, oltre agli antipasti, tre primi, tre secondi e il dolce. Cominciamo.
Premesso che non vi pentirete di farvi portare una bella brocca del lambrusco della casa, gli antipasti vi saranno serviti su un bel piatto di legno circolare. Inizierete a lasciar sciogliere la dolcissima coppa nel palato quando vedrete apparire sul tavolo due vassoi ovali, uno con polenta e funghi porcini, l’altro con polenta con fonduta di formaggio. Il salame mantovano, il crudo e la pancetta si alternano mentre le fette spariscono progressivamente dal piatto di portata. Si scelgono i primi: noi abbiamo optato per dei bigoli al torchio con speck e asparagi, notevolissimi, capunsei con il burro fuso (per chi non li conoscesse sono tozzi di mollica di pane aromatizzati, davvero gustosissimi) e i mitici tortelli di zucca. Consiglio di assaggiare questi ultimi alla fine perché dato il loro sapore tendono a persistere molto nel palato e quindi potrebbero coprire altri sapori meno intensi.
È nei secondi che la Locanda del Gastaldo esprime al pieno la sua cucina: optiamo per del filetto di anatra con una salsa aromatizzata all’aceto balsamico – superbo -, tagliata di cavallo e costolette d’agnello. La cottura è perfetta e gli aromi sono perfettamente abbinati e mai eccessivi. Concludiamo con un assortimento di torte della casa e una delizia al fiordilatte accompagnata a una piccola brocca di cioccolato caldo fuso.
Il prezzo è imbarazzante: 25 euro a testa. Raccontato appare come una discreta trattoria dalle porzioni abbondanti ma andarci significa scoprire un mondo di sapori autentici e campagnoli conditi da un’atmosfera sobria, discreta eppure così famigliare: ottimo, a parte la cartina!!
Lorenzo Filippi
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