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Ustaria di Giügatòn
 
Ustaria di Giügatòn 2012-05-21 15:31:32 Locuste
Voto medio 
 
8.1
Qualità 
 
9.0
Quantità 
 
8.5
Servizio 
 
8.5
Prezzo 
 
6.5
Opinione inserita da Locuste    21 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 2014
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Recensione

Data di visita
Giugno 14, 2014
Recensione
Dopo ben 9 anni siamo finalmente riusciti a rinnovare la visita a questo rinomato locale situato nel territorio del comune di Travacò Siccomario, ma in realtà nelle immediate vicinanze di Pavia, proprio sull'argine del Ticino (lato Borgo Ticino). Una caratteristica resta costante nel tempo: la scarsa disponibilità di posti, che rende indispensabile prenotare con largo anticipo. Ma anche dal punto di vista strettamente culinario è cambiato ben poco: appena qualche raffinatezza in più, con un menu sempre incentrato sui piatti della tradizione locale e su preparazioni semplici dal gusto sopraffino. Il nome, che in dialetto significa "Osteria del giocherellone", promette un'accoglienza calda e familiare; il locale è in effetti molto piccolo ma piacevole, con tavoli rustici e bancone all'ingresso come nell'uso di una volta.

L'oste si occupa naturalmente del vino, mentre è l' "ostessa" (possiamo definirla così?) a presentare rigorosamente a voce il menu, a cominciare dagli antipasti tipici della Lomellina: salumi della zona, tra cui spiccano l'ottimo prosciutto cotto e il salame, e poi cotechino, peperoni e alici sott'olio, verdure miste, insalata russa, frittate. Il vino è già in tavola e si tratta di un buon Buttafuoco della zona, anche se è possibile scegliere altri vini dell'Oltrepò (Bonarda e Barbera su tutti) con qualche escursione anche al di fuori della regione. Per primo si consiglia di optare per un tris che consente di assaggiare tutti i piatti principali: magistrale il risotto al salto con Bonarda, ma ottimi sono anche i tortelli di carne e i pisarei e fasö, piatto "importato" direttamente dal piacentino. In alternativa e secondo disponibilità,
tortelli con ripieno di zucca, riso mantecato con salsiccia e pappardelle al sugo di cinghiale.

Già a questo punto la quantità potrebbe essere tale da scoraggiare una continuazione del pasto, ma da gustare ci sono i secondi, anch'essi di semplice lavorazione e serviti in porzioni molto abbondanti: lonza di maiale e, soprattutto, polenta e brasato d'asina. Si chiude con i dolci artigianali della casa: castagnaccio, torta di mele, meringhe al cioccolato, ma anche tiramisu, bonnet e, in stagione, le delicate pesche al Moscato. Amaro offerto dalla casa direttamente al bancone. Il locale merita senza dubbio una visita anche per i prezzi medio-bassi (sui 35 €); ribadiamo però che la prenotazione è, se non obbligatoria, caldamente consigliata.
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