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Trattoria La Locanda
2012-05-23 14:22:43
Locuste
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Recensione
Data di visita
Marzo 15, 2006
Recensione
L'originalità in cucina è merce piuttosto rara nella ristorazione italiana, al di fuori del livello di assoluta eccellenza. La maggioranza dei locali preferisce puntare sulla tradizione e lo fa, bisogna dirlo, con ottimi esiti, come evidenziano molti dei ristoranti recensiti dal nostro sito. Quando invece ci si allontana dal solco della "classicità" i risultati sono spesso molto soddisfacenti: spesso vengono proposti ingredienti fuori luogo e fuori contesto, raggiungendo una sorta di involontaria fusion ben poco attraente. Solo in pochi sono in grado di innovare sapientemente e senza strafare, e la Locanda offre proprio questo tipo di valore aggiunto.
Situato proprio sul trafficatissimo viale d'ingresso a Gallarate, il ristorante è facilissimo da raggiungere e senza dubbio assai frequentato: anche per questo può permettersi prezzi di livello medio-alto. Il locale è fin dal primo impatto accogliente, arredato in stile rustico ma con classe, e si presenta subito come ideale cornice per una cena tranquilla e riservata. I piatti, come detto, sono piuttosto slegati dalla cucina regionale, pur richiamando talvolta la Toscana e il Lazio, come le ottime frittelle di fiori di zucca ideali per aprire il pasto. La cantina è fornita sia di rossi, sia di bianchi: tra questi si fa preferire il Gavi.
I primi spiccano per l'abbondanza delle porzioni e per la ricercatezza degli ingredienti: eccellenti gli gnocchi di ricotta al lardo e tartufo nero, mentre per chi preferisce i sapori di mare ci sono gli spaghetti con pescatrice. Anche i secondi si dividono tra terra e mare, proponendo a volte abbinamenti inconsueti come i peculiari calamari con le mandorle. Più classica ma non per questo meno gustosa la tagliata di chianina con le olive, anche in questo caso servita in quantità più che soddisfacente. Dolce della casa e amaro chiudono un pasto che presenta diversi motivi di interesse, nonostante i costi elevati.
Situato proprio sul trafficatissimo viale d'ingresso a Gallarate, il ristorante è facilissimo da raggiungere e senza dubbio assai frequentato: anche per questo può permettersi prezzi di livello medio-alto. Il locale è fin dal primo impatto accogliente, arredato in stile rustico ma con classe, e si presenta subito come ideale cornice per una cena tranquilla e riservata. I piatti, come detto, sono piuttosto slegati dalla cucina regionale, pur richiamando talvolta la Toscana e il Lazio, come le ottime frittelle di fiori di zucca ideali per aprire il pasto. La cantina è fornita sia di rossi, sia di bianchi: tra questi si fa preferire il Gavi.
I primi spiccano per l'abbondanza delle porzioni e per la ricercatezza degli ingredienti: eccellenti gli gnocchi di ricotta al lardo e tartufo nero, mentre per chi preferisce i sapori di mare ci sono gli spaghetti con pescatrice. Anche i secondi si dividono tra terra e mare, proponendo a volte abbinamenti inconsueti come i peculiari calamari con le mandorle. Più classica ma non per questo meno gustosa la tagliata di chianina con le olive, anche in questo caso servita in quantità più che soddisfacente. Dolce della casa e amaro chiudono un pasto che presenta diversi motivi di interesse, nonostante i costi elevati.
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