Dettagli Recensione

 
Osteria Al 15
 
Osteria Al 15 2012-05-24 21:17:50 Locuste
Voto medio 
 
8.0
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
8.5
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
7.5
Opinione inserita da Locuste    24 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Aprile 16, 2010
Recensione
L'Osteria al 15 è uno di quei fenomeni che soltanto la globalizzazione poteva produrre: sconosciuta a molti bolognesi (e da altri giudicata "troppo poco bolognese", come spesso capita in questi casi) ma, a quanto pare, frequentatissima da stranieri, non si sa se attirati dal passaparola o dalla recensione di qualche guida esterofila. Poco male, perché questa deriva turistica non ha per nulla alterato la vocazione tradizionale di quella che si definisce "osteria con vendita di vino a soldi"; anche se il locale strizza furbescamente l'occhio al vintage con oggetti d'epoca, arredi volutamente rustici e soprammobili talvolta un po' kitsch, la cucina non ha nessuna pecca di questo tipo da farsi perdonare e colpisce favorevolmente sia quando frequenta i sapori classici, sia quando si avventura su terreni inesplorati. In più, l'osteria ha dalla sua un rapporto qualità-prezzo difficile da reperire nel centro città. Per tutti questi motivi, unite alle piccole dimensioni del locale, la prenotazione è indispensabile anche in settimana.

Non c'è molto tempo per ammirare le riproduzioni di pubblicità d'epoca o le fantasiose tovagliette di carta che riportano una versione "culinaria" del tradizionale gioco dell'oca: il menu enunciato a voce dal personale fa subito venire l'acquolina in bocca. Tra gli antipasti spicca il gettonatissimo assortimento di crescentine e tigelle con affettati misti, squacquerone e sottaceti; ma un assaggio lo merita anche la ricotta con aceto balsamico che, fra l'altro, fa già intuire il generoso metro utilizzato per le porzioni. Anche i primi sono degni di lode, specialmente le semplici quanto eccellenti tagliatelle al ragù; in alternativa si può optare per le lasagne, ma anche per preparazioni meno consuete come i ravioli ai carciofi.

A prima vista i secondi non sono il punto di forza del locale (anche perché pochi ci arrivano), ma in realtà almeno uno di essi meriterebbe il bis: parliamo del filetto allo speck e birra con patate, un piatto corposo ma anche delicato nel gusto, frutto di una riuscitissima invenzione. Molto richiesto anche lo stinco con patate. Con i dolci si resta su livelli medio-alti: zuppa inglese più che soddisfacente e anche il torroncino va oltre la sufficienza. Il Sangiovese della casa, servito in caraffa, si fa apprezzare ben al di là della media dei vini sfusi. Si chiude il pasto con l'Amaro del 15 (questo è anche il numero di erbe utilizzate per la sua realizzazione) e con una spesa molto contenuta. Una sola avvertenza: fondamentale saldare il conto in contanti, carte di credito e bancomat non sono accettati. Il dibattito sulla bolognesità dell'osteria, invece, lo lasciamo ad altri...
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