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Trattoria Righini
2012-06-01 10:27:01
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Recensione
Data di visita
Mag 05, 2012
Recensione
Volevo avvisarvi che il ristorante indicato( finora in modo sacrosanto) nella vostra top-ten (che ho frequentato per almeno quindici anni e da cui mancavo da 3 anni), da sempre l’ideale per chi ama la cucina abbondante e di qualità al tempo stesso, purtroppo, non è più lo stesso.
Ho portato alcuni amici buongustai (a cui avevo raccomandato di digiunare a mezzogiorno per poter gustare appieno il “volume” di fuoco a cui sarebbero stati sottoposti) sabato sera 5 maggio u.s. e la mia delusione, a fine pasto, era totale.
Gli antipasti a raffica di una volta sono stati ridotti in modo drastico per la varietà (è ancora buona la qualità) e la quantità ed i primi vengono serviti al ritmo di 2 (dico 2) ravioli per volta, un cucchiaio di riso ed un assaggino (viene portato un piattino semivuoto per ciascun commensale) della pasta primavera.
I secondi, come i primi, sono ridotti all’osso (e la qualità mi sembra anche un po’ scaduta) ed, infine, la mitica conclusiva polenta finale, che una volta si distribuiva da un carrello debordante di ogni ben di Dio e che stremava anche i più incalliti commensali, è stata confinata in un piattino con al centro un cucchiaio di polenta sopra dello zola ed ai lati una castagna e lumache.
A cena terminata la cosa che più ha colpito i miei amici è stata l’enorme quantità di piatti usata per portate anche di una o due fettine di mangiare e, pur facendo presente da parte mia che si poteva chiedere il bis per quasi tutto, la risposta (loro) è stata che non puoi chiedere sempre perché, generalmente, quando sei in un ristorante dove si mangia a menù fisso sei tu commensale che fermi il cameriere quando ti versa il mangiare nei piatti.
Anche il personale che serve il mangiare non è più lo stesso (sono tutte ragazze albanesi che mancano del necessario calore umano) che una volta rendeva questo posto unico nel suo genere. Unica nota veramente positiva è la presenza della inossidabile “sciura” che, nonostante l’età, da ancora una bella impronta alla cucina.
Ci eravamo accorti che qualcosa non andava dal fatto che hanno preso la prenotazione senza difficoltà (una volta dovevi chiamare almeno un mese prima) e che almeno tre tavoli erano vuoti.
In conclusione Righini ha subito una “normalizzazione” drastica (anche i liquori vengono serviti su specifica richiesta ed in bicchierini singoli a parte la grappa) che potrebbe anche essere accettata ma ad un prezzo corrente non superiore ai 20/22 Euro come si conviene nei tradizionali ristoranti della zona che operano a menù fisso. I 37 Euro a testa mi sono sembrati sproporzionati alla nuova realtà del ristorante. Un mito è crollato!
Recensione di Leopass
Ho portato alcuni amici buongustai (a cui avevo raccomandato di digiunare a mezzogiorno per poter gustare appieno il “volume” di fuoco a cui sarebbero stati sottoposti) sabato sera 5 maggio u.s. e la mia delusione, a fine pasto, era totale.
Gli antipasti a raffica di una volta sono stati ridotti in modo drastico per la varietà (è ancora buona la qualità) e la quantità ed i primi vengono serviti al ritmo di 2 (dico 2) ravioli per volta, un cucchiaio di riso ed un assaggino (viene portato un piattino semivuoto per ciascun commensale) della pasta primavera.
I secondi, come i primi, sono ridotti all’osso (e la qualità mi sembra anche un po’ scaduta) ed, infine, la mitica conclusiva polenta finale, che una volta si distribuiva da un carrello debordante di ogni ben di Dio e che stremava anche i più incalliti commensali, è stata confinata in un piattino con al centro un cucchiaio di polenta sopra dello zola ed ai lati una castagna e lumache.
A cena terminata la cosa che più ha colpito i miei amici è stata l’enorme quantità di piatti usata per portate anche di una o due fettine di mangiare e, pur facendo presente da parte mia che si poteva chiedere il bis per quasi tutto, la risposta (loro) è stata che non puoi chiedere sempre perché, generalmente, quando sei in un ristorante dove si mangia a menù fisso sei tu commensale che fermi il cameriere quando ti versa il mangiare nei piatti.
Anche il personale che serve il mangiare non è più lo stesso (sono tutte ragazze albanesi che mancano del necessario calore umano) che una volta rendeva questo posto unico nel suo genere. Unica nota veramente positiva è la presenza della inossidabile “sciura” che, nonostante l’età, da ancora una bella impronta alla cucina.
Ci eravamo accorti che qualcosa non andava dal fatto che hanno preso la prenotazione senza difficoltà (una volta dovevi chiamare almeno un mese prima) e che almeno tre tavoli erano vuoti.
In conclusione Righini ha subito una “normalizzazione” drastica (anche i liquori vengono serviti su specifica richiesta ed in bicchierini singoli a parte la grappa) che potrebbe anche essere accettata ma ad un prezzo corrente non superiore ai 20/22 Euro come si conviene nei tradizionali ristoranti della zona che operano a menù fisso. I 37 Euro a testa mi sono sembrati sproporzionati alla nuova realtà del ristorante. Un mito è crollato!
Recensione di Leopass
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