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Refettorio Simplicitas
 
Refettorio Simplicitas 2013-01-22 22:01:42 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
6.5
Prezzo 
 
8.0
Opinione inserita da Locuste    22 Gennaio, 2013
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 2013
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Recensione

Data di visita
Gennaio 17, 2013
Recensione
Davvero difficile non sorridere nell'assistere all'ostentazione di semplicità, ai limiti della contraddizione in termini, che caratterizza fin dal nome questo locale nel pieno centro di Milano: ambiente candido e quasi monacale, piatti essenziali e assolutamente "non creativi", persino un misuratore di decibel per garantire la quiete. Il risultato, ovviamente, è l'opposto di quanto enunciato: uno dei ristoranti più stilosi e radical-chic della città. Ma attenzione, non c'è trucco e non inganno, perché la clientela è ben consapevole dell'artificiosità dell'operazione e generalmente la apprezza, incantata dalla celebrazione di una frugalità assai alla moda. Del resto, alcune delle "regole" enunciate dai proprietari sono tutt'altro che di facciata: molto apprezzabili, ad esempio, la carta dei fornitori esposta all'ingresso e la possibilità di chiedere il bis (gratuito) di ogni piatto. I prezzi, certo non da mensa conventuale ma programmaticamente abbordabili, fanno il resto.

Da gennaio 2013, eliminata la carta, è possibile ordinare soltanto menu fissi (il cui prezzo è aumentato di 1 euro): 13 euro con il primo, 17 con il secondo e 20 con entrambi, mentre a cena si aggiunge un'ulteriore proposta a 35 euro. L'offerta comprende anche antipasto, acqua (dallo scenografico lavello in pietra), un calice di vino, dolce e caffè.
La composizione dei menu, esposta sulla lavagna all'ingresso, varia di giorno in giorno. Lo chef Giovanni Ruggieri, pur essendo nato a Betlemme (!), è di formazione piemontese e lo si nota in diverse delle sue preparazioni, a cominciare dal misto di arrosti che contraddistingue il menu del sabato. Tra gli antipasti ricorrono le verdure (cavolo cappuccio, verza, carote, finocchi) accompagnate talvolta da insalata russa, torte salate o dall'originale hummus. Come primo abbiamo provato le discrete lasagne verdi, ma non mancano risotti, pasta e fagioli, agnolotti e un tocco marinaro con i cavatelli alle cozze. Nei secondi il locale dà il suo meglio, a partire dall'ottimo coniglio al vino bianco con carote a burro e salvia; tra le altre proposte fettina di manzo alla plancia, costine di maiale e ceci, baccalà alla vicentina. Tra i dolci da provare il delicato gelato al latte. In conclusione, un secondo test è meritato, almeno per chi tollera gli indirizzi "à la page".
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