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168 Restaurant Garden
 
168 Restaurant Garden 2014-04-28 22:07:07 Locuste
Voto medio 
 
6.9
Qualità 
 
5.5
Quantità 
 
9.0
Servizio 
 
5.0
Prezzo 
 
8.0
Opinione inserita da Locuste    28 Aprile, 2014
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Recensione

Data di visita
Aprile 19, 2014
Recensione
Una delle tendenze più in voga e più esecrate della ristorazione dei nostri tempi è il proliferare dei locali-contenitore, in cui convivono (ma senza "fusion") diversi stili di cucina più o meno etnica. Il 168 Restaurant, internazionale fin dal nome, è un perfetto esempio di questo modello che, naturalmente, deve gran parte delle sue fortune alla formula "all you can eat": con 21 euro (22 nel weekend) si ha diritto a rifornimenti teoricamente infiniti dal buffet, a una porzione di sushi, a un primo a scelta dal menu e a generosi assaggi di carne dal churrasco che di quando in quando viene distribuito tra i tavoli. E il ristorante, che sorge lungo una trafficatissima arteria stradale, a giudicare dall'affluenza sembra destinato a maggior fortuna dei predecessori (nello stesso luogo si sono avvicendate tre gestioni in poco più di due anni); alle spalle, del resto, c'è anche un analogo esercizio a Milano, in viale Jenner.

I prezzi stracciati di questo genere di locali si accompagnano spesso a una scarsa cura nella cucina, ma qui la prima impressione è positiva: i gestori sembrano non essere stati troppo parsimoniosi né negli arredamenti orientaleggianti, né nelle materie prime. Il buffet, pur nella totale confusione di gusti e sapori, presenta anche qualche proposta interessante come ostriche, tartare di pesce, gamberoni, insalate e tartine, persino una gustosa polenta lardellata. Certo, alcuni appetizers sono da evitare (affettati, crocchette di dubbia composizione) e le presunte specialità cinesi sono ridotte all'osso, ma nel complesso il livello è accettabile. Non particolarmente entusiasmante invece il sushi, che si riduce di fatto a qualche uramaki e un po' di sashimi: nota di merito, però, per la preparazione a vista del pesce.

Le cose migliori arrivano dal quarto brasiliano della cucina: l'offerta non sarà molto varia, ma si va sul sicuro con salsiccia, costine, pollo e la saporita picanha tagliata direttamente dallo spiedo, condita a richiesta con fagioli e "farofa" (farina di manioca con spezie). Anche tra i primi c'è una scelta discretamente articolata, e si segnala un buon risotto alla milanese. Per i dolci si torna al buffet, con qualche torta appena discreta. Molto limitata la scelta dei vini e degli amari. Da segnalare la curiosità degli sconti "per altezza": i bambini sotto i 120 cm pagano 10 euro in meno! Curiosità a parte, il locale resta però senz'anima e sconta un rapporto decisamente freddo con la clientela, che d'altronde lo percepisce più come un locale da aperitivi che come un ristorante vero e proprio. Il servizio, quindi, è decisamente migliorabile.
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