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Sensos 2015-01-21 12:35:31 Locuste
Voto medio 
 
7.0
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
6.0
Opinione inserita da Locuste    21 Gennaio, 2015
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Recensione

Data di visita
Dicembre 23, 2014
Recensione
Ai fornelli si possono trovare i cuochi, gli chef, e poi gli artisti. Pinuccio Chessa lo è certamente, e non in senso metaforico: già un decennio fa, quando militava nei Vigili del Fuoco, realizzava quadri e sculture di successo. Poi, dopo anni passati "in continente", questo personaggio a dir poco eclettico ha deciso di tornare nel paese natale di Usini per aprire un piccolo bar-ristorante. Ma senza abbandonare la passione per l'arte: i suoi sorprendenti e mutevoli quadri firmati "Pichessa", che spaziano dal divisionismo all'allegoria, sono appesi ovunque alle pareti del locale. Lo spirito libero di Pinuccio si esprime allo stesso modo anche in cucina, con piatti di disarmante semplicità che non trascurano mai l'aspetto estetico; ma il vero valore aggiunto del ristorante è la cordialità del titolare, in grado di trattare ogni cliente come un amico di vecchia data e conquistare tutti con la sua simpatia.

Il menu alla carta raccoglie una serie di piatti piuttosto ordinari; tanto vale ignorarlo del tutto e rivolgersi direttamente a Pinuccio, che di volta in volta "inventa" nuovi piatti in base agli ingredienti disponibili e alla sua ispirazione, rivisitando i capisaldi della cucina sarda. Noi abbiamo assaggiato un'eccezionale fregola (tipica pasta di semola rotonda) con carciofi, salsiccia, pecorino e cavolo cappuccio, un perfetto connubio di sapori. A seguire, agnello impanato con carciofi, funghi "Antunna" e cavolo, il tutto innaffiato copiosamente (forse fin troppo) dall'eccellente olio locale. Parlando di semplicità, da non perdere anche le tartine di pane con olio, salsiccia e formaggio molle, e le immancabili seadas con miele e/o zucchero. I vini sfusi, Cagnulari e Vermentino, sono più che onesti; il vero asso nella manica sono però le bottiglie della cantina Chessa, come lo splendido moscato Kentales, e le grappe generosamente offerte dalla casa.
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