Opinione scritta da Locuste
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Ristoranti
2013-02-08 12:17:17
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 08 Febbraio, 2013
Ultimo aggiornamento: 08 Febbraio, 2013
#1 recensione -
Ultimo aggiornamento: 08 Febbraio, 2013
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Febbraio 02, 2013
Recensione
Di tutto ci si aspetterebbe da Busto Arsizio meno che una solida tradizione natatoria, eppure è proprio così: nuoto, pallanuoto e sport acquatici in genere (anche il campione di apnea Umberto Pellizzari è bustocco) sono un fiore all'occhiello della città, grazie anche alla presenza di impianti sportivi all'avanguardia. Ne parliamo perché, per quanto possa sembrare curioso, tra l'ambiente del nuoto e quello della ristorazione c'è a Busto uno stretto legame: l'ultimo a perpetuarlo è Giorgio Neposteri, presidente della Busto Nuoto, che dal dicembre 2011 ha rilevato il locale di via Ponchielli dove il nipote Luca Santambrogio lavora come chef. L'obiettivo, dichiarato fin dal nome, è quello di valorizzare la tradizione gastronomica bustocca, dimenticata negli anni del boom industriale e riscoperta solo nell'ultimo periodo; un po' la stessa operazione compiuta qualche anno prima dalla concittadina Osteria dul Tarlisu. Niente sciovinismo insubrico, però: il rimprovero che si può fare al ristorante è semmai quello opposto, visto che - rispetto ai non lontani esordi - l'eco della tradizione locale si è decisamente attenuata per far posto a una cucina meno connotata dal punto di vista territoriale.
Questo anche perché, a onor del vero, non è che la cucina bustocca sia poi così ricca. I piatti fondamentali sono sostanzialmente quattro: rustisciana (carne e salamini con pomodoro e cipolla), stufato d'asino, risotto alla luganega (salsiccia) e soprattutto polenta e bruscitt, ossia pezzettini di carne tagliati al coltello. Questi ultimi sono disponibili su prenotazione o in occasioni particolari come la festa della Gioeubia (ultimo giovedì di gennaio), mentre per il resto il menu è decisamente più eterogeneo, soprattutto da quando il ristorante fa anche da pizzeria. Tra gli antipasti, ad esempio, troviamo tartare e carpaccio di manzo, paté di fegato, culatello, l'originale frittata di lumache e i mondeghili, tipiche polpette milanesi. Il già citato risotto alla luganega torna invece tra i primi: discreto, ma un po' troppo acquoso. Ecco poi spuntare i tagliolini al tartufo, il risotto alla milanese e i tortelloni valtellinesi con speck.
I secondi in lista sono esclusivamente di carne: orecchia d'elefante (la classica cotoletta alla milanese) e poi costata di manzo o di vitello, filetto di manzo, tagliata ai funghi. Le proposte fuori menu, invece, portano un tocco "esotico" con gli interessanti tagliolini all'astice, il pesce spada e i tranci di tonno con pistacchi: abbinamento interessante, ma non perfettamente equilibrato. Dolci fatti in casa: torte, crostate e mousse al cioccolato. Da bere non c'è il leggendario "vin da Büsti" ma una cantina piuttosto fornita, con vini da ogni regione: peccato che la temperatura di servizio non sia sempre adeguata. Insomma, si può migliorare, ma la clientela sembra apprezzare nonostante la posizione defilata; il locale, del resto, strizza l'occhio anche allo sport cittadino - e come potrebbe essere altrimenti? - con speciali offerte e convenzioni riservate alle società.
Questo anche perché, a onor del vero, non è che la cucina bustocca sia poi così ricca. I piatti fondamentali sono sostanzialmente quattro: rustisciana (carne e salamini con pomodoro e cipolla), stufato d'asino, risotto alla luganega (salsiccia) e soprattutto polenta e bruscitt, ossia pezzettini di carne tagliati al coltello. Questi ultimi sono disponibili su prenotazione o in occasioni particolari come la festa della Gioeubia (ultimo giovedì di gennaio), mentre per il resto il menu è decisamente più eterogeneo, soprattutto da quando il ristorante fa anche da pizzeria. Tra gli antipasti, ad esempio, troviamo tartare e carpaccio di manzo, paté di fegato, culatello, l'originale frittata di lumache e i mondeghili, tipiche polpette milanesi. Il già citato risotto alla luganega torna invece tra i primi: discreto, ma un po' troppo acquoso. Ecco poi spuntare i tagliolini al tartufo, il risotto alla milanese e i tortelloni valtellinesi con speck.
I secondi in lista sono esclusivamente di carne: orecchia d'elefante (la classica cotoletta alla milanese) e poi costata di manzo o di vitello, filetto di manzo, tagliata ai funghi. Le proposte fuori menu, invece, portano un tocco "esotico" con gli interessanti tagliolini all'astice, il pesce spada e i tranci di tonno con pistacchi: abbinamento interessante, ma non perfettamente equilibrato. Dolci fatti in casa: torte, crostate e mousse al cioccolato. Da bere non c'è il leggendario "vin da Büsti" ma una cantina piuttosto fornita, con vini da ogni regione: peccato che la temperatura di servizio non sia sempre adeguata. Insomma, si può migliorare, ma la clientela sembra apprezzare nonostante la posizione defilata; il locale, del resto, strizza l'occhio anche allo sport cittadino - e come potrebbe essere altrimenti? - con speciali offerte e convenzioni riservate alle società.
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Ristoranti
2013-01-22 22:01:42
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 22 Gennaio, 2013
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 2013
#1 recensione -
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 2013
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Gennaio 17, 2013
Recensione
Davvero difficile non sorridere nell'assistere all'ostentazione di semplicità, ai limiti della contraddizione in termini, che caratterizza fin dal nome questo locale nel pieno centro di Milano: ambiente candido e quasi monacale, piatti essenziali e assolutamente "non creativi", persino un misuratore di decibel per garantire la quiete. Il risultato, ovviamente, è l'opposto di quanto enunciato: uno dei ristoranti più stilosi e radical-chic della città. Ma attenzione, non c'è trucco e non inganno, perché la clientela è ben consapevole dell'artificiosità dell'operazione e generalmente la apprezza, incantata dalla celebrazione di una frugalità assai alla moda. Del resto, alcune delle "regole" enunciate dai proprietari sono tutt'altro che di facciata: molto apprezzabili, ad esempio, la carta dei fornitori esposta all'ingresso e la possibilità di chiedere il bis (gratuito) di ogni piatto. I prezzi, certo non da mensa conventuale ma programmaticamente abbordabili, fanno il resto.
Da gennaio 2013, eliminata la carta, è possibile ordinare soltanto menu fissi (il cui prezzo è aumentato di 1 euro): 13 euro con il primo, 17 con il secondo e 20 con entrambi, mentre a cena si aggiunge un'ulteriore proposta a 35 euro. L'offerta comprende anche antipasto, acqua (dallo scenografico lavello in pietra), un calice di vino, dolce e caffè.
La composizione dei menu, esposta sulla lavagna all'ingresso, varia di giorno in giorno. Lo chef Giovanni Ruggieri, pur essendo nato a Betlemme (!), è di formazione piemontese e lo si nota in diverse delle sue preparazioni, a cominciare dal misto di arrosti che contraddistingue il menu del sabato. Tra gli antipasti ricorrono le verdure (cavolo cappuccio, verza, carote, finocchi) accompagnate talvolta da insalata russa, torte salate o dall'originale hummus. Come primo abbiamo provato le discrete lasagne verdi, ma non mancano risotti, pasta e fagioli, agnolotti e un tocco marinaro con i cavatelli alle cozze. Nei secondi il locale dà il suo meglio, a partire dall'ottimo coniglio al vino bianco con carote a burro e salvia; tra le altre proposte fettina di manzo alla plancia, costine di maiale e ceci, baccalà alla vicentina. Tra i dolci da provare il delicato gelato al latte. In conclusione, un secondo test è meritato, almeno per chi tollera gli indirizzi "à la page".
Da gennaio 2013, eliminata la carta, è possibile ordinare soltanto menu fissi (il cui prezzo è aumentato di 1 euro): 13 euro con il primo, 17 con il secondo e 20 con entrambi, mentre a cena si aggiunge un'ulteriore proposta a 35 euro. L'offerta comprende anche antipasto, acqua (dallo scenografico lavello in pietra), un calice di vino, dolce e caffè.
La composizione dei menu, esposta sulla lavagna all'ingresso, varia di giorno in giorno. Lo chef Giovanni Ruggieri, pur essendo nato a Betlemme (!), è di formazione piemontese e lo si nota in diverse delle sue preparazioni, a cominciare dal misto di arrosti che contraddistingue il menu del sabato. Tra gli antipasti ricorrono le verdure (cavolo cappuccio, verza, carote, finocchi) accompagnate talvolta da insalata russa, torte salate o dall'originale hummus. Come primo abbiamo provato le discrete lasagne verdi, ma non mancano risotti, pasta e fagioli, agnolotti e un tocco marinaro con i cavatelli alle cozze. Nei secondi il locale dà il suo meglio, a partire dall'ottimo coniglio al vino bianco con carote a burro e salvia; tra le altre proposte fettina di manzo alla plancia, costine di maiale e ceci, baccalà alla vicentina. Tra i dolci da provare il delicato gelato al latte. In conclusione, un secondo test è meritato, almeno per chi tollera gli indirizzi "à la page".
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10
Negozi
2013-01-18 18:13:20
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 18 Gennaio, 2013
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Dicembre 13, 2013
Recensione
Rivenditore on line di prodotti gastronomici ed enologici di alta qualità.
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00
Negozi
2012-12-10 15:40:21
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 10 Dicembre, 2012
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Dicembre 08, 2012
Recensione
Birrificio di recentissima fondazione nel cuore della Brianza, presenta ben 12 varietà di birra artigianale, dalla Lager alla Tripel passando per Ale e IPA.
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00
Sagre
2012-12-10 14:47:41
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 10 Dicembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 2013
#1 recensione -
Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 2013
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Dicembre 08, 2013
Recensione
Ormai tradizionale l'appuntamento con questa manifestazione dedicata esclusivamente alle birre di Natale: quest'anno più di 50 tipologie di birre nazionali, ma anche dal Belgio, dalla Francia e dalla Germania, di cui 13 alla spina. Cucina: salamella, costine, patatine fritte, il sabato sera l'ottimo stinco (piatto unico con birra a 15 euro) e in chiusura panettone con crema chantilly. Servizio molto rapido nonostante l'affollamento. Prezzi: 3 euro per il bicchiere da degustazione più 3 euro a birra, piatti dai 2 ai 5 euro.
Nel 2013 provato anche il menu a tema birrario, con birre in abbinamento (35 euro per 5 portate): buona la "fleuriflette sbagliata" alla Bon Voeux, discreti gli gnocchetti di patate con salsiccia, verze e Père Noel, assai meno soddisfacente il resto. E in questo caso anche il servizio soffre parecchio.
Nel 2013 provato anche il menu a tema birrario, con birre in abbinamento (35 euro per 5 portate): buona la "fleuriflette sbagliata" alla Bon Voeux, discreti gli gnocchetti di patate con salsiccia, verze e Père Noel, assai meno soddisfacente il resto. E in questo caso anche il servizio soffre parecchio.
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10
Negozi
2012-11-08 22:26:27
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 08 Novembre, 2012
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 26, 2012
Recensione
Qui si produce la passata di pomodoro fiaschetto coltivato nella riserva di Torre Guaceto (Presidio Slow Food), venduto anche semisecco. L'azienda commercializza anche un ottimo olio extravergine.
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Negozi
2012-11-08 22:23:58
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 08 Novembre, 2012
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 25, 2012
Recensione
La specialità di questa salumeria è la luganega trentina, fatta stagionare almeno quaranta giorni; ci sono poi speck, salumi di asino, cervo e capriolo, guanciale, manzo affumicato, mortandela, coppa di montagna... Presente anche a Trento in piazza Vittoria.
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Negozi
2012-11-08 22:21:41
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 08 Novembre, 2012
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 26, 2012
Recensione
Azienda agricola specializzata nell'allevamento di bufali, la cui carne è utilizzata anche per la produzione di prelibati salumi.
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Negozi
2012-11-08 22:19:10
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 08 Novembre, 2012
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 26, 2012
Recensione
Cooperativa di allevatori di Agnello d'Alpago, particolare razza autoctona del Veneto. Produce sia la pregiatissima carne d'agnello, sia la lana di alpago al 100%.
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Negozi
2012-11-08 22:17:09
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 08 Novembre, 2012
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 25, 2012
Recensione
I celeberrimi pistacchi di Bronte hanno qui la loro casa. Da non perdere.
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