Opinione scritta da Locuste

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Ristoranti
 
2015-01-07 17:59:21 Locuste
Voto medio 
 
7.5
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
7.0
Opinione inserita da Locuste    07 Gennaio, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 08, 2014
Recensione
Se c'è una cosa a cui i sudamericani sono abituati, avendole sperimentate più volte nella loro secolare storia, sono le "corse all'oro" e le trasformazioni che comportano nel tessuto sociale e urbano. Lo stesso copione si sta ripetendo anche in questi anni a Mendoza, solo che questa volta la miniera non è d'oro o d'argento, ma di... Malbec: l'invasione del pregiato vino rosso e dei suoi produttori ha trasformato in pochi anni questa sonnolenta città ai piedi delle Ande in una vivace e frequentatissima meta turistica, in grado di dare lezioni a molte delle nostre località più note per organizzazione e attrezzature. La massa di visitatori attirata fin qui dalle lusinghe del vino riempie decine di bar, locali notturni e ristoranti, tutti concentrati nella stessa zona della città e tutti, ovviamente, con una ricca lista di bottiglie dai ricarichi considerevoli. Tra questi, il patancha è uno dei più eleganti e alla moda, ideale anche per una breve sosta grazie al suo armamentario di "tapas". L'atmosfera, pur evidentemente studiata, è accogliente e gradevole e i prezzi non eccessivi.

All'ingresso nel locale, che dispone anche di un piccolo patio all'aperto, colpiscono subito i curiosi "graffiti" alle pareti e sui tavoli, che danno al locale un'apparenza sbarazzina e giovanile, corrispondente in gran parte alla sua clientela. Come detto, è possibile concedersi anche soltanto un assaggio di tapas a 40-50 pesos l'una, accompagnate ovviamente da una buona bottiglia di Malbec (discreta la selezione di etichette locali). Per chi vuole cenare, vista l'abbondanza delle porzioni, conviene comunque puntare sui piatti veri e propri. Vasto l'assortimento di antipasti come l'ottima bruschetta alle verdure e al queso criollo (formaggio), una delle poche non a base di carne. Diverse anche le insalate; una delle più stuzzicanti è l'ensalada serrana, con gustosa aggiunta di prosciutto.

Tra le pietanze vere e proprie, non può mancare nemmeno qui la milanesa, fettina impanata in varie versioni; a dare un tocco di originalità ci pensano i piatti a base di frutti di mare, come i mejillones (cozze) all'aglio. Il secondo davvero imperdibile però è fuori lista: parliamo dell'eccellente carne al horno con salsa al Malbec, un robusto taglio di manzo decisamente valorizzato dall'abbinamento con lo splendido vino locale. Meno entusiasmanti i dolci: lo sforzo di ricreare il tiramisu italiano è apprezzabile ma decisamente fallito, anche perché da queste parti mascarpone e savoiardi sono creature mitologiche. Tanto vale allora sottoporsi all'immancabile rito del Fernet, con Coca Cola - se apprezzate l'abbinamento - oppure liscio, per chiudere un pasto più che soddisfacente.

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Ristoranti
 
2015-01-06 12:58:02 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
7.5
Opinione inserita da Locuste    06 Gennaio, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 04, 2014
Recensione
L'incantevole Ruta 52, che da Alta Gracia conduce fino a Villa General Belgrano, si addentra nelle sierras cordobesi e per qualche chilometro costeggia il bel lago artificiale creato dalla diga Los Molinos, meta turistica in tutte le stagioni. Ai bordi della strada spuntano come funghi negozi di souvenir, bancarelle di prodotti tipici e anche diversi ristoranti, come questo Portal del Lago, che gode di un'impagabile vista panoramica sul lago e sui dintorni. L'altro valore aggiunto del locale è ovviamente il pesce fresco di cui dispone, che permette al viaggiatore una breve "vacanza" dal suo tour de force a base di carne. I prezzi sono abbastanza contenuti (dai 9 ai 14 euro per le pietanze principali) e l'atmosfera piacevole e rilassante; peccato per il servizio piuttosto lento.

Il menu si apre con una serie di antipasti che non si discostano troppo dalla tradizione locale: empanadas, verdure "en escabeche" (ovvero annegate nell'aceto), affettati, formaggi e una "picada completa" che li riunisce tutti. Sorvolando qualche piatto di pasta che, come al solito, non ispira particolare fiducia, si passa direttamente ai secondi: per gli irriducibili amanti della carne non mancano le alternative, a partire da salsiccia e morcilla (sanguinaccio) per proseguire con asado, pollo in varie preparazioni, milanesa e persino con il chivito, debordante specialità a base di carne, uovo, pancetta, patatine e altre prelibatezze.

Ma la specialità della casa è, come detto, il pesce e dunque ecco le due principali varietà d'acqua dolce, il pejerrey e la trucha (trota), in almeno dieci diverse versioni: al limone, alla birra, al Roquefort, con mandorle, porro, funghi, e per finire nella variante "Portal del Lago", grigliata con verdure sottaceto. Le carni sono tenere e delicate, anche se non eccessivamente saporite: nel complesso un'ottima scelta. Da non perdere, per un volta, anche i dolci, soprattutto per la presenza della frutta en almibar (candita): arance, mandarini, limoni, mele, ma anche l'esotico zapallo, sorta di zucca allungata. Ottimo, anche se un po' stucchevole. In alternativa, un discreto gelato, flan, budino di pane o tiramisu. Non troppo fornita la cantina, meglio optare per una onesta Quilmes di accompagnamento.
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Ristoranti
 
2015-01-06 12:32:59 Locuste
Voto medio 
 
7.4
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
6.0
Prezzo 
 
9.0
Opinione inserita da Locuste    06 Gennaio, 2015
Ultimo aggiornamento: 06 Gennaio, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 05, 2014
Recensione
Nel panorama gastronomico argentino, qualsiasi piatto che vada al di là dell'onnipresente manzo alla griglia è da considerarsi un'apparizione mitologica. Eppure qualche residuo di una cucina più antica e più povera, di lontane radici andine, emerge qua e là soprattutto nelle regioni dell'interno: è il caso del locro, una tipica zuppa di mais che si può gustare anche nel centro di Cordoba, a patto di sapere dove trovarla. Questo piatto "minore" non compare infatti nei menu della maggior parte dei ristoranti, ma fa capolino solo in locali piccoli e semi-invisibili come La Candela, un'antica bottega del centro riadattata a ristorante/rosticceria. Arredamento e servizio ricordano una pizzeria da asporto, i prezzi pure, e l'indirizzo è senza dubbio da segnare con un circoletto rosso.

La sala principale del piccolo locale si apre sul forno in cui si preparano le empanadas, altra specialità della casa, vendute anche da asporto oltre che per la consumazione sul posto. Pizza e torte salate sono molto gettonate dalla clientela cittadina, che le accompagna con abbondanti dosi di Fernet e Coca Cola, la bevanda-totem degli argentini. Ma l'obiettivo finale è inevitabilmente il locro, una zuppa robusta e calorica pensata evidentemente per riscaldare le serate dal clima più rigido: accanto al mais si trovano infatti alcuni assaggi di carne molto grassa, e a parte viene servito il condimento al peperoncino che conferisce al piatto il caratteristico gusto piccante (peraltro non eccessivo). Le porzioni non sono abbondantissime ma un piatto, soprattutto se accompagnato da una robusta Quilmes da un litro, è più che sufficiente. Per chi non si accontenta c'è anche qualche dolce, come flan e budino di pane, con l'immancabile dulce de leche.
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Ristoranti
 
2015-01-06 11:47:42 Locuste
Voto medio 
 
7.1
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
5.0
Prezzo 
 
9.0
Opinione inserita da Locuste    06 Gennaio, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 04, 2014
Recensione
Cordoba ha la fama di essere la più genuina e meno turistica delle grandi città argentine, forse anche perché è la meno ricca. L'assunto è certamente credibile dal punto di vista culinario: altrove sarebbe ben difficile imbattersi, nel pieno centro della città, in ritrovi spartani e popolari oltre che incredibilmente a buon mercato come il Bar San Carlos. Il locale è esattamente ciò che il nome annuncia: poco più di una taverna senza insegne né orpelli di alcun tipo, in cui i cordobesi si ritrovano anche soltanto per leggere il giornale, bere un bicchiere di vino con il selz (ebbene sì) e naturalmente assistere alle partite dell'amatissimo Talleres, una delle squadre locali. Lo stato generale dell'arredamento e dei tavoli indurrebbero il visitatore a stare alla larga, ma sarebbe un grosso errore: la carne alla griglia, vera e propria religione da queste parti, merita davvero un assaggio.

Non è che il menu, del resto, offra alla clientela chissà quali alternative: qualche empanada, un'insalata o un assaggio di pollo tanto per variare, e poi via con il manzo. La cucina non va tanto per il sottile, ma i tagli più consueti non mancano: tira de asado, matambre e soprattutto il bife de chorizo, con l'immancabile strato di grasso che lo mantiene morbido e delicato benché la cottura sia a dir poco "importante". Il risultato finale è ottimo per gusto e consistenza, e soprattutto davvero economico: impossibile spendere più di 20 euro per una cena, anche optando per un vino in bottiglia invece dell'anonimo rosso proposto dalla casa. La lista, tra l'altro, include anche vini di qualche cantina di livello, come la Estancia Mendoza. Poi spetta al cliente resistere alle lusinghe del famigerato Fernet con Coca Cola...
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Ristoranti
 
2014-12-19 18:58:42 Locuste
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6.8
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
6.5
Servizio 
 
6.0
Prezzo 
 
7.5
Opinione inserita da Locuste    19 Dicembre, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 04, 2014
Recensione
Anche se l'intera zona a nord del centro di Cordoba può essere considerata un immenso mercato a cielo aperto, il vero e proprio Mercado Norte merita certamente una visita per i suoi roboanti stand gastronomici: un vero e proprio trionfo della carne, con tanto di maialini e capretti scuoiati in bella vista. Tra un negozietto e l'altro si trovano anche alcuni ristoranti ormai stanziali, con la chicca di un curioso locale armeno. La Cocina di Fazzio è invece un ristorante più tradizionale, che però vende e prepara soltanto piatti a base di pesce e di frutti di mare. Ovviamente la location, proprio in mezzo ai corridoi del mercato, non è il massimo della comodità e il servizio è piuttosto lento e incostante; in compenso la freschezza della materia prima è assicurata e il conto finale non è per nulla oneroso. Il ristorante è attivo soltanto di giorno, negli orari di apertura del mercato.

Il menu è veramente enciclopedico, anche se ovviamente legato alla disponibilità del pescato. Già gli antipasti fanno venire l'acquolina in bocca: empanadas di pesce o di frutti di mare, calamaretti fritti, spiedini di gamberi, ostriche al naturale. Ma è con il pesce vero e proprio che la cucina dà il suo meglio, proponendone una dozzina di varietà, non sempre facilmente distinguibili per palati mediterranei: citiamo il pejerrey, l'abadejo, la corvina, il mero, la brotola e il tenero lenguado, oltre a merluzzo e tonno. Tutti possono essere preparati, a scelta, sulla griglia (con condimenti poco invasivi) o impanati. Ampia scelta anche per quanto riguarda i gamberi: al vino bianco, grigliati, impanati, in salsa verde, alla crema di aglio.

Stuzzicanti sono pure i calamari al Jerez o alla crema e le cozze alla provenzale; a volte è possibile trovare anche la paella e la cazuela (terrina) di frutti di mare. Ma l'assortimento è ben più vasto e comprende anche le vieiras (capesante) gratinate, all'aglio, alla provenzale; e poi riso ai frutti di mare, polpo alla gallega o alla provenzale, insalata di mare. Per chi vuole uscire dal seminato, ci sono persino la pizza di mare, le rane alla provenzale (!) e il sushi, oltre a qualche preparazione a base di pasta. Insomma, un assortimento da record a prezzi decisamente accessibili: dai 100 ai 160 pesos a piatto. Si beve la consueta birra Quilmes o qualche vino bianco locale.
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Ristoranti
 
2014-12-19 18:36:04 Locuste
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7.1
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
6.0
Prezzo 
 
8.5
Opinione inserita da Locuste    19 Dicembre, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 03, 2014
Recensione
Seconda solo a Buenos Aires per popolazione, Cordoba è una città incoerente e caotica tanto nella conformazione architettonica quanto nelle abitudini dei suoi abitanti. Il centro storico, brulicante di persone per tutta la giornata, di notte si svuota completamente lasciando posto al deserto quasi totale: la maggior parte della popolazione si sposta lontano (e rigorosamente in auto), i pochi che rimangono nei pressi traslocano nel quartiere di Nueva Cordoba, dove tra un bar e l'altro è possibile anche rifocillarsi con qualche specialità locale. Il Campestre si autodefinisce "Fast food criollo" e, in effetti, promette esattamente quello che mantiene: servizio veloce, prezzi molto contenuti, poco spazio all'immaginazione. A livello di qualità la cucina strappa appena la sufficienza, ma è quello che ci vuole per un rapido ristoro.

Il locale non è di grandi dimensioni e appare un po' raffazzonato, ma a scaldare il cuore del turista ci pensano le decorazioni alle pareti, che richiamano l'estetica dei gauchos e addirittura riportano la prima strofa del celebre poema "Martin Fierro"! Il menu, assai meno romantico, ripropone pedissequamente i tradizionali piatti argentini a base di carne; la forza del ristorante sta però, come detto, nei prezzi imbattibili. Basti pensare che la parrillada mixta, cavallo di battaglia della casa, costa soltanto 89 pesos a persona e 168 per due (poco più di 16 euro al cambio ufficiale). E non stiamo parlando di un assaggio, ma di una griglia traboccante di carni: bife di chorizo, lomo, matambre, ma anche costine, salsiccia e morcilla (sanguinaccio). Certo, la cottura è quella che è e in alcuni casi si ha l'impressione che il piatto sia stato riscaldato, ma la materia prima è pur sempre carne argentina...

Il resto del menu si esaurisce sostanzialmente in una serie di variazioni sul tema: troviamo ad esempio il matambre (tipico taglio di carne morbido e sottile) come base di diverse preparazioni, l'immancabile milanesa (fettina impanata) nelle versioni più disparate, e poi ancora pizze, panini e insalate (tutt'altro che vegetariane). Come antipasto, impossibile non concedersi due empanadas che, tra l'altro, sono comprese nel prezzo della grigliata. La birra scorre ovviamente a fiumi, soprattutto grazie alla benemerita bottiglia di Quilmes da un litro, e il conto finale è davvero irrisorio.
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Bar & Pub
 
2014-12-16 00:23:20 Locuste
Opinione inserita da Locuste    16 Dicembre, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 31, 2014
Recensione
Deliziosa pasticceria nel cuore del centro storico di Colonia del Sacramento. Uno dei pochissimi locali in cui, tra Uruguay e Argentina, si possa gustare un "vero" caffè espresso (marca Illy) e anche altre varietà di caffè provenienti da diversi paesi, tra cui il Perù. Ottimi anche i pasticcini e le torte artigianali. Ideale per la colazione.
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Ristoranti
 
2014-12-16 00:19:47 Locuste
Voto medio 
 
6.8
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
5.5
Prezzo 
 
8.0
Opinione inserita da Locuste    16 Dicembre, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 01, 2014
Recensione
Diciamola pure tutta: ci saremmo potuti tranquillamente risparmiare la recensione del Mercosur, immenso ristorante per famiglie sulla via principale di Colonia del Sacramento, che al visitatore occasionale offre poco più del tipico campionario di cibi da fast food e bibite gassate. L'unico motivo per cui si guadagna una recensione è che, visti i prezzi bassi e le porzioni abbondantissime, si tratta di uno dei luoghi ideali per "degustare" il mitico chivito: un piatto che, come vedremo, non necessita di particolare raffinatezza nella preparazione (anzi, la esclude del tutto). Sul resto si può tranquillamente sorvolare, anche se l'orario continuato e la velocità del servizio, non proprio usuale da queste parti, meritano un applauso.

Il chivito, dunque: apparentemente il piatto principe della gastronomia uruguayana, a voi definire se si tratti di un onore o di un'offesa. Stiamo infatti parlando di una robusta fetta di carne accompagnata, o meglio sepolta da pancetta, formaggio, uovo al tegamino, pomodoro, insalata e da una quantità industriale di patatine, il tutto servito in un piatto o come ripieno di un gigantesco panino (decisamente preferibile la prima versione, se non altro per comodità). Insomma, un vero e proprio attentato culinario destinato a saziare anche gli stomaci più capienti! Come si può immaginare, non un piatto per raffinati gourmet, ma il risultato finale è più che dignitoso.

Quasi inutile elencare gli altri piatti del menu: milanesa, matambre, bife de lomo, entrecote, pollo, hamburguesa, insomma tutte le possibili preparazioni a base di carne a prezzi contenutissimi, ma purtroppo di qualità non esaltante. La curiosità è semmai la presenza di alcuni piatti sedicenti "svizzeri" (in zona c'è una vasta comunità valdese) come la polenta e gli agnolotti alla salsa di noci, la "tortilla alla svizzera" (sic!), la fonduta di formaggio e quella di cioccolato. Vastissimo anche l'assortimento di pizze e panini; si beve ovviamente birra a fiumi.
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Ristoranti
 
2014-12-16 00:04:13 Locuste
Voto medio 
 
6.9
Qualità 
 
6.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
7.0
Opinione inserita da Locuste    16 Dicembre, 2014
Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 2019
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 31, 2014
Recensione
Colonia del Sacramento è un'incantevole cittadina sulla costa dell'Uruguay, raggiungibile in appena un'ora di traghetto da Buenos Aires e dunque gettonatissima meta di gite fuoriporta per gli argentini (ma non solo), soprattutto durante la stagione estiva. Logico che il turismo sia la prima, se non l'unica, risorsa dell'economia locale. Il bistro Casa Grande, esecrato chissà perché dalle recensioni online, è in realtà un ristorante non memorabile ma senza particolari pecche, aperto tutto il giorno e ideale per una breve sosta in attesa di riprendere la visita. I tavolini all'aperto rendono più piacevole il servizio (di suo piuttosto lento), mentre le esibizioni di gruppi folkloristici locali sono un'arma a doppio taglio... La cucina è imperniata su pesce e frutti di mare, anche se non manca la consueta sfilza di carni alla griglia. Prezzi un po' alti per la media locale.

Nel menu trova spazio anche un vasto assortimento di pizze, che come sempre non offre alcuna garanzia di qualità (specialmente con abbinamenti come "prosciutto e ananas" o "palmitos y salsa golf"); lo stesso vale per la pasta. Meglio gettarsi direttamente sulle pietanze principali, che ricordano la vicinanza del mare: citiamo per esempio gli spiedini di gamberi e funghi, le cozze alla provenzale, le capesante con salsa di porro. Ci sono poi i pesci veri e propri: salmone, merluzzo, il tipico tilapia e il lenguado, un pesce oceanico non particolarmente saporito, tutti preparati alla griglia o con condimento di verdure e purè. I prezzi dei piatti variano dai 10 ai 15 euro.

I pezzi forti della cucina sono però la paella e soprattutto la cazuela de mariscos, una robusta terrina di frutti di mare, gamberi e abbondante riso. Per la verità un po' insipida, ma fresca e invitante. Sul fronte "di terra", da non perdere il famigerato chivito, piatto non per deboli di cuore a base di carne, pancetta, formaggio, uovo, pomodoro e insalata, il tutto servito a scelta nel piatto o in un panino... In alternativa milanesa (fettina impanata), pollo o entrecote in varie versioni. Evitabile il resto, mentre un plauso merita la cantina, con molti vini pregiati soprattutto cileni o argentini, ma anche locali. Tra i primi segnaliamo l'eccellente Sauvignon Blanc Casillero del Diablo, tra i secondi invece il Cabernet Sauvignon Don Pascual Crianza en Roble.
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Ristoranti
 
2014-12-12 17:50:00 Locuste
Voto medio 
 
7.4
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.5
Servizio 
 
6.5
Prezzo 
 
7.0
Opinione inserita da Locuste    12 Dicembre, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 29, 2014
Recensione
Praticamente impossibile non notare il Mi Viejo passeggiando per le vie - anzi, per l'unica via - di El Calafate: la sua enorme vetrina dove campeggiano tre o più agnelli allo spiedo per volta farebbe vacillare anche l'atarassia di un monaco tibetano. Non a caso, il ristorante continua a riscuotere grande successo e da qualche tempo ha aperto una "filiale" anche a El Chalten, il paesino che fa da base alle escursioni sulla catena montuosa del Fitz Roy. Il locale è sempre affollatissimo, ma trovare posto non è difficile: il servizio è veloce e il ricambio della clientela continuo. L'interno mantiene esattamente ciò che l'esterno promette: carni prelibate a profusione, con l'agnello al posto d'onore, pregiati vini argentini e poco altro. Prezzi onesti.

Anche se arredamento e servizio sono più formali di quanto ci si aspetterebbe da una griglieria, come detto non c'è tempo da perdere in convenevoli: dopo l'immancabile salsina da spalmare sul pane (ottima) si passa subito al piatto forte. Al massimo ci si può concedere un piccolo antipasto, scegliendo ad esempio la curiosa liebre en escabeche, in cui però il sapore della lepre è quasi interamente cancellato dall'aceto, oppure la provoleta (formaggio arrostito). Poi, spazio alla carne: l'agnello la fa da padrone, nel semplice cordero asado o nella versione "alla Mi Viejo", con salsa di funghi e patate. Ma la scelta migliore è forse quella di affidarsi alla splendida parrilla mixta, che riunisce tutto: dai tagli di manzo più pregiati come bife de chorizo e matambre alle salsicce e al sanguinaccio (morcilla), fino a rognoni e interiora, vere e proprie delizie per gli amanti del genere. Il tutto servito su una capiente griglia da tavola e in porzioni davvero ciclopiche.

Il menu di fatto si ferma qua, ma è impossibile resistere agli ottimi vini della cantina: dominano come sempre i Malbec, tra cui segnaliamo quello della bodega Postales del Fin del Mundo, dalla remota regione di Neuquen.
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