Opinione scritta da Locuste
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Ristoranti
2014-12-12 17:30:53
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 12 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 28, 2014
Recensione
Chi avesse ancora dei dubbi sul dilagare della moda delle birre artigianali può farsi un giro nella remota El Calafate, nell'angolo più estremo della Patagonia: persino qui, tra una vetta e un ghiacciaio, l'homebrewing è di casa. La birreria Chopen (in precedenza chiamata Sholken, nome oggi attribuito alle sue birre) non è neppure l'unica a produrre "in casa" le proprie bevande, ma è senza dubbio la più antica e strutturata e, soprattutto, dispone di una cucina che non ha nulla da invidiare a quella di un vero e proprio ristorante, impreziosita dalla presenza in menu di alcune preparazioni a base di birra. I prezzi sono abbordabili (10-15 euro per un piatto unico), l'atmosfera simpatica e informale e, elemento non da poco, la colonna sonora è davvero da antologia!
A chi entra per la prima volta vengono subito proposti piccoli assaggi delle tre tipologie di birra prodotte: chiara, rossa e scura. Particolarmente notevole quest'ultima, una Stout intensa e profumata. Vista la tipologia del locale, è ampia l'offerta di antipasti e stuzzichini, dalle classiche empanadas alle patate fritte con salse e condimenti di ogni genere. Nella stagione più fredda è d'obbligo concedersi una zuppa bollente: la più classica è quella alla zucca, in alternativa c'è anche una semplice ma corroborante minestra di verdure.
Le pietanze vere e proprie però non mancano e sono, ovviamente, quasi tutte a base di carne: eccellente il cordero patagonico (agnello) in salsa alla birra con patate al forno, affiancato ovviamente dall'immancabile milanesa (fettina impanata) e dal bife de chorizo, il taglio di manzo più amato dell'Argentina. Tipica del luogo è la cazuela de cordero, una terrina di agnello stufato con patate e uovo fritto. In alternativa ci sono zucca ripiena, salmone con verdure e ravioloni al ripieno di trota. Porzioni molto abbondanti e birra a prezzi più che concorrenziali.
A chi entra per la prima volta vengono subito proposti piccoli assaggi delle tre tipologie di birra prodotte: chiara, rossa e scura. Particolarmente notevole quest'ultima, una Stout intensa e profumata. Vista la tipologia del locale, è ampia l'offerta di antipasti e stuzzichini, dalle classiche empanadas alle patate fritte con salse e condimenti di ogni genere. Nella stagione più fredda è d'obbligo concedersi una zuppa bollente: la più classica è quella alla zucca, in alternativa c'è anche una semplice ma corroborante minestra di verdure.
Le pietanze vere e proprie però non mancano e sono, ovviamente, quasi tutte a base di carne: eccellente il cordero patagonico (agnello) in salsa alla birra con patate al forno, affiancato ovviamente dall'immancabile milanesa (fettina impanata) e dal bife de chorizo, il taglio di manzo più amato dell'Argentina. Tipica del luogo è la cazuela de cordero, una terrina di agnello stufato con patate e uovo fritto. In alternativa ci sono zucca ripiena, salmone con verdure e ravioloni al ripieno di trota. Porzioni molto abbondanti e birra a prezzi più che concorrenziali.
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Ristoranti
2014-12-09 10:25:01
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 09 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 27, 2014
Recensione
Visitare El Calafate è un'esperienza mistica non soltanto per gli incantevoli panorami delle montagne e dei ghiacciai, ma anche perché arrivare da queste parti significa assistere a una riedizione della "frontiera": da ogni parte dell'Argentina convergono qui lavoratori e imprenditori in cerca di fortuna assicurata dalle bellezze turistiche. Il Mako, locale di recentissima apertura sul corso principale, ne è un tipico esempio, dato che lo chef si è trasferito armi e bagagli da Cordoba e ha praticamente "teletrasportato" a El Calafate un raffinato ristorante cittadino, persino troppo elegante per queste remote lande montane. La squisita cortesia del servizio (lo chef stesso si presenta al tavolo a fine pasto per due chiacchiere con i clienti) e la curatissima presentazione non distolgono comunque dal pregio principale: la qualità delle carni alla griglia, che sono il piatto forte della cucina insieme a qualche non disprezzabile preparazione a base di pesce.
In fase di espansione, il ristorante fa le cose in grande e in alcuni giorni della settimana propone persino un menu degustazione a 350 pesos (poco meno di 35 euro al cambio ufficiale) con ben otto portate! In condizioni normali questo è anche il prezzo di un pasto completo, ovviamente meno abbondante. Antipasti e zuppe fanno solo da cornice al fulcro del pranzo o della cena: la carne, preannunciata già in vetrina dai caratteristici agnelli allo spiedo. Tra i tanti tagli pregiati disponibili si segnalano soprattutto l'ojo de bife, piccolo ma succulento e assai tenero, il robusto bife argentino (altrimenti detto bife de chorizo) e l'immancabile lomo. Interessanti anche la grigliata mista di pesce, i frutti di mare e i crostacei.
Cantina ottimamente fornita di vini argentini e non: tanto per non ricorrere al solito Malbec, consigliamo il delicato Cabernet Sauvignon della Familia Gascon.
In fase di espansione, il ristorante fa le cose in grande e in alcuni giorni della settimana propone persino un menu degustazione a 350 pesos (poco meno di 35 euro al cambio ufficiale) con ben otto portate! In condizioni normali questo è anche il prezzo di un pasto completo, ovviamente meno abbondante. Antipasti e zuppe fanno solo da cornice al fulcro del pranzo o della cena: la carne, preannunciata già in vetrina dai caratteristici agnelli allo spiedo. Tra i tanti tagli pregiati disponibili si segnalano soprattutto l'ojo de bife, piccolo ma succulento e assai tenero, il robusto bife argentino (altrimenti detto bife de chorizo) e l'immancabile lomo. Interessanti anche la grigliata mista di pesce, i frutti di mare e i crostacei.
Cantina ottimamente fornita di vini argentini e non: tanto per non ricorrere al solito Malbec, consigliamo il delicato Cabernet Sauvignon della Familia Gascon.
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Ristoranti
2014-12-09 10:06:19
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 09 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 28, 2014
Recensione
Che a El Calafate il numero degli alberghi e dei ristoranti superi quello dei residenti è un'iperbole, però non troppo distante dalla realtà. Non è quindi affatto facile compiere al volo la scelta giusta e dirigersi verso il Pura Vida, in posizione un po' defilata rispetto al centro ma sempre sulla via principale (e praticamente unica) della città. Chiedendo in giro, tuttavia, sarà facile essere indirizzati qui: caso più unico che raro, il locale mette tutti d'accordo, guide comprese. Il merito è principalmente di una cucina originale e tipica al tempo stesso, che propone piatti provenienti dalla tradizione campagnola e diversi dal solito manzo alla griglia; la carne è sempre presente, d'accordo, ma come ingrediente principale di zuppe e terrine, e non mancano addirittura i piatti vegetariani. Il tutto in un ambiente colorato e gradevole, tra arredi esotici, cuscini variopinti e musica di qualità; il servizio talvolta è un po' svagato, ma ci si passa sopra volentieri.
Le porzioni abbondantissime sono un motivo di vanto di questo ristorante, che sembra sfidare i propri clienti a non lasciare nulla nel piatto (un invito a nozze per le Locuste). Si consiglia quindi di dirigersi direttamente su una delle pietanze principali; se proprio si vuole provare un antipasto, alle classiche empanadas (con manzo, verdure o agnello) si fanno preferire le zuppe calde, di zucca o di pomodoro. Venendo al dunque, la specialità della casa sono le "cazuelas", casseruole di terracotta con piatti prevalentemente a base di stufato e ricoperti da una spessa crosta di pane. Esattamente questo è la cazuela de cordero patagonico, che racchiude un cuore di tenerissimo agnello con funghi, cipolle e olive, cotto nel vino bianco. Sulla stessa linea il pastel de pollo campestre (ovviamente ripieno di pollo) e il pastel de papas de mi viejo, a base di carne di manzo, prosciutto, formaggio, uovo e olive, il tutto gratinato con simil-parmigiano. Peculiare è invece la carbonada en calabaza, stufato di carne, zucca e verdure servito all'interno di una zucca tagliata a metà.
Il piatto migliore e più sorprendente del menu è però senza dubbio il "guiso de lentejas como lo hacia la abuela", una semplice zuppa di lenticchie con pancetta, salsiccia, carote e patate, perfetta per cottura e insaporita da deliziose spezie. Da provare. Viste le proporzioni dei piatti, una volta terminato non resta che dedicarsi al dolce: come al solito, meglio andarci piano con lo stucchevole dulce de leche (usato ad esempio come ripieno dei panqueques, o pancake che dir si voglia) e scegliere qualcosa di più originale, per esempio le eccellenti pere al Malbec annegate nel vino e servite con gelato di crema. Parlando di vino, il ristorante dispone di una cantina ben fornita dalle solite bodegas andine: citiamo, a titolo di esempio, il Malbec della Nieto Senetiner e il Don David della Bodega El Esteco, una delle poche che non si trova a Mendoza ma nei dintorni di Salta.
Le porzioni abbondantissime sono un motivo di vanto di questo ristorante, che sembra sfidare i propri clienti a non lasciare nulla nel piatto (un invito a nozze per le Locuste). Si consiglia quindi di dirigersi direttamente su una delle pietanze principali; se proprio si vuole provare un antipasto, alle classiche empanadas (con manzo, verdure o agnello) si fanno preferire le zuppe calde, di zucca o di pomodoro. Venendo al dunque, la specialità della casa sono le "cazuelas", casseruole di terracotta con piatti prevalentemente a base di stufato e ricoperti da una spessa crosta di pane. Esattamente questo è la cazuela de cordero patagonico, che racchiude un cuore di tenerissimo agnello con funghi, cipolle e olive, cotto nel vino bianco. Sulla stessa linea il pastel de pollo campestre (ovviamente ripieno di pollo) e il pastel de papas de mi viejo, a base di carne di manzo, prosciutto, formaggio, uovo e olive, il tutto gratinato con simil-parmigiano. Peculiare è invece la carbonada en calabaza, stufato di carne, zucca e verdure servito all'interno di una zucca tagliata a metà.
Il piatto migliore e più sorprendente del menu è però senza dubbio il "guiso de lentejas como lo hacia la abuela", una semplice zuppa di lenticchie con pancetta, salsiccia, carote e patate, perfetta per cottura e insaporita da deliziose spezie. Da provare. Viste le proporzioni dei piatti, una volta terminato non resta che dedicarsi al dolce: come al solito, meglio andarci piano con lo stucchevole dulce de leche (usato ad esempio come ripieno dei panqueques, o pancake che dir si voglia) e scegliere qualcosa di più originale, per esempio le eccellenti pere al Malbec annegate nel vino e servite con gelato di crema. Parlando di vino, il ristorante dispone di una cantina ben fornita dalle solite bodegas andine: citiamo, a titolo di esempio, il Malbec della Nieto Senetiner e il Don David della Bodega El Esteco, una delle poche che non si trova a Mendoza ma nei dintorni di Salta.
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Ristoranti
2014-12-05 10:48:29
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 05 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 24, 2014
Recensione
Anni di peregrinazioni gastronomiche ci hanno insegnato che ogni luogo, anche il più dimenticato da Dio e dagli uomini, ha il suo ristorante "istituzionale": quello ideale per un'occasione speciale, per la cena di compleanno o semplicemente per il pranzo della domenica. A Puerto Madryn l'indirizzo giusto è sicuramente quello del Placido, raffinato ristorante sul lungomare, forse troppo elegante per una clientela prevalentemente turistica ma comunque di grande successo (meglio prenotare, soprattutto la sera). Il menu si eleva dalla massa con piatti ben studiati, frutto di un evidente sforzo creativo; pesce e frutti di mare sono il fulcro, anche se la carne ovviamente non manca. I prezzi sono più alti della media ma tutt'altro che impossibili: con l'equivalente di 30-35 euro ci si assicura un pasto abbondante.
Il menu non è particolarmente ampio ma ben selezionato: tra gli antipasti spiccano i gamberi (langostinos) impanati o saltati in padella con patate, salsa all'aglio e formaggio, oltre al "finger food" di pesce con mousse di melanzane e naturalmente ai frutti di mare misti. Per gli stomaci più forti ci sono invece le mollejitas, saporite interiora di manzo. Il pesce è quello oceanico, non particolarmente gustoso ma freschissimo e preparato con sapienza: troviamo così l'abadejo (sorta di merluzzo) oppure il pejerrey serviti semplicemente alla griglia, ma anche in salsa di vino e limone con gnocchi alle carote, oppure con vellutata allo zafferano. In alternativa non mancano i pesci d'acqua dolce, trota e salmone, alla griglia e con crema all'aglio. Infine la paella, per un minimo di 2 persone, e i gamberi al pastis.
Per chi proprio non può rinunciare alla carne, le opportunità non mancano di certo: agnello alla griglia, stufato con polenta o al Cabernet, gli immancabili bife di chorizo e lomo (tipici tagli di manzo) e persino l'ossobuco con purè di patate e pancetta. Inutile dire che è vasto anche l'assortimento di pasta, dai ravioli alle farfalle (!) con vari condimenti. Un plauso particolare meritano i dolci, qui decisamente meno stucchevoli che altrove, come il tortino al mascarpone e noci accompagnato da gelato alla vaniglia. Cantina fornitissima di ogni tipo di vino: vince naturalmente il Malbec, con tutte le principali etichette rappresentate, ma non mancano Sauvignon Blanc e Chardonnay di qualità.
Il menu non è particolarmente ampio ma ben selezionato: tra gli antipasti spiccano i gamberi (langostinos) impanati o saltati in padella con patate, salsa all'aglio e formaggio, oltre al "finger food" di pesce con mousse di melanzane e naturalmente ai frutti di mare misti. Per gli stomaci più forti ci sono invece le mollejitas, saporite interiora di manzo. Il pesce è quello oceanico, non particolarmente gustoso ma freschissimo e preparato con sapienza: troviamo così l'abadejo (sorta di merluzzo) oppure il pejerrey serviti semplicemente alla griglia, ma anche in salsa di vino e limone con gnocchi alle carote, oppure con vellutata allo zafferano. In alternativa non mancano i pesci d'acqua dolce, trota e salmone, alla griglia e con crema all'aglio. Infine la paella, per un minimo di 2 persone, e i gamberi al pastis.
Per chi proprio non può rinunciare alla carne, le opportunità non mancano di certo: agnello alla griglia, stufato con polenta o al Cabernet, gli immancabili bife di chorizo e lomo (tipici tagli di manzo) e persino l'ossobuco con purè di patate e pancetta. Inutile dire che è vasto anche l'assortimento di pasta, dai ravioli alle farfalle (!) con vari condimenti. Un plauso particolare meritano i dolci, qui decisamente meno stucchevoli che altrove, come il tortino al mascarpone e noci accompagnato da gelato alla vaniglia. Cantina fornitissima di ogni tipo di vino: vince naturalmente il Malbec, con tutte le principali etichette rappresentate, ma non mancano Sauvignon Blanc e Chardonnay di qualità.
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Ristoranti
2014-12-05 10:20:41
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 05 Dicembre, 2014
Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 2019
#1 recensione -
Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 2019
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 24, 2014
Recensione
Salvo rare eccezioni, chi fa tappa nella sperduta Puerto Madryn non ha in programma altro che non siano gli avvistamenti di pinguini, leoni marini, balene o orche (nella stagione giusta), con qualche gustosa aggiunta di guanacos, condor, armadilli e nandù. E' quindi una sorpresa imbattersi, proprio sul lungomare della cittadina patagonica, in questo grande ristorante nuovo di zecca, specializzato nelle preparazioni a base di pesce e in grado di offrire, a prezzi contenuti, una rapida e ben orchestrata panoramica sulla cucina del luogo. Il vero "plus" del locale è l'abbondanza delle porzioni, veramente esorbitanti anche per i palati più allenati: non il posto giusto dove fermarsi per uno spuntino! L'esperienza è migliorata da un servizio molto pronto e cortese, nonostante l'affollamento quasi costante.
Come si è detto, i piatti di pesce e molluschi sono la specialità del ristorante, accanto alle pizze e a svariati piatti a base di pasta (soprattutto gli immancabili tallarines), da noi volutamente ignorati. Sicuramente influenzata anche dal sapore non troppo consistente del pesce oceanico, la cucina tende a utilizzare condimenti elaborati e pesanti, non risparmiando aglio e besciamella. Da consigliare sono senz'altro i calamari in varie versioni, tra cui quelli al ajillo (a base di semplice aglio, olio e prezzemolo) e alla provenzale; molto gettonate anche le capesante (vieiras), per esempio gratinate con abbondante formaggio. Attenzione però: un singolo piatto ne contiene almeno una dozzina! Discreto anche il salmone, a sua volta gratinato. Tra i piatti di carne, solo intravisto un gigantesco piatto di costine di agnello...
Cantina discretamente fornita di vini argentini, compresi molti bianchi. Una rarità il caffè espresso, sempre un po' troppo lungo ma comunque tra i migliori provati da queste parti. I prezzi delle singole portate vanno dagli 80 ai 120 pesos.
Come si è detto, i piatti di pesce e molluschi sono la specialità del ristorante, accanto alle pizze e a svariati piatti a base di pasta (soprattutto gli immancabili tallarines), da noi volutamente ignorati. Sicuramente influenzata anche dal sapore non troppo consistente del pesce oceanico, la cucina tende a utilizzare condimenti elaborati e pesanti, non risparmiando aglio e besciamella. Da consigliare sono senz'altro i calamari in varie versioni, tra cui quelli al ajillo (a base di semplice aglio, olio e prezzemolo) e alla provenzale; molto gettonate anche le capesante (vieiras), per esempio gratinate con abbondante formaggio. Attenzione però: un singolo piatto ne contiene almeno una dozzina! Discreto anche il salmone, a sua volta gratinato. Tra i piatti di carne, solo intravisto un gigantesco piatto di costine di agnello...
Cantina discretamente fornita di vini argentini, compresi molti bianchi. Una rarità il caffè espresso, sempre un po' troppo lungo ma comunque tra i migliori provati da queste parti. I prezzi delle singole portate vanno dagli 80 ai 120 pesos.
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Bar & Pub
2014-12-05 09:52:31
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 05 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 22, 2014
Recensione
Affollato bar affacciato sulla piazza principale del quartiere Palermo. Ideale per una birra veloce o per approfittare delle tante offerte nell'happy hour (che dura fino alle 22). Si riempie all'inverosimile in occasione delle partite di calcio.
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Bar & Pub
2014-12-05 09:50:42
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 05 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 22, 2014
Recensione
Di giorno ampio locale per spuntini (anche molto abbondanti!) e aperitivi, di notte si trasforma in un vistoso locale notturno su due livelli, affacciato sulla piazza principale del quartiere Palermo. Nota di colore: è fra i pochissimi locali argentini a non servire la Quilmes!
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Bar & Pub
2014-12-05 09:47:03
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 05 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 21, 2014
Recensione
Elegante e raffinata enoteca tra le più fornite di tutta Buenos Aires, offre una vastissima scelta di vini argentini e stranieri (noi abbiamo provato il malbec cileno "Hey!"). Ideale per un bicchiere o un cocktail al bancone o per una cena completa, a prezzi però piuttosto alti. Al piano inferiore un frequentato locale per concerti jazz e blues. Prenotazioni online.
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Ristoranti
2014-12-03 14:08:28
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 23, 2014
Recensione
Paradiso del consumismo alimentare più sfrenato, inferno per il vegetariano militante: questo, a vari livelli, è Siga la Vaca, marchio che nel giro di vent'anni (la fondazione è datata 1993) ha fatto breccia nel mercato della ristorazione fino a trasformarsi in una catena di quattro ristoranti tradizionali e due locali "express", con una filiale persino a Miami. La sede di Puerto Madero è la più significativa con le sue dimensioni ciclopiche (450 coperti!), e le mucche di cartapesta che attendono il visitatore all'ingresso hanno ben poco da sorridere: all'interno vengono letteralmente spazzate via da una devastante formula "all you can eat" che permette di abbuffarsi a volontà di qualsiasi taglio di manzo. Operazione eticamente discutibile, visto che dietro a Siga la Vaca ci sono proprio quelle multinazionali che stanno introducendo con sempre maggior forza in Argentina i metodi di allevamento industriali, minacciando la tradizione e la qualità delle carni. Tenuto presente questo, un'abbuffata senza pensieri e a prezzi assolutamente competitivi, ideale per compagnie numerose, ha pur sempre il suo fascino...
Come detto, il ristorante si basa su una formula a prezzo fisso: intorno ai 220 pesos (circa 20 euro, ma i prezzi da queste parti sono in continua evoluzione) per rifornimenti illimitati al buffet e alla griglia, un dolce e addirittura una bottiglia di vino a testa! Solo bevande e dessert vengono serviti a tavola, il resto è self service: è bene non esagerare con gli antipasti che già di per sé offrono ogni ben di Dio, dalle uova sode alle melanzane sottaceto, dalla lingua in salsa verde alle insalate di patate e di mais, passando per affettati, tortillas, empanadas e verdure fresche. Tutto decoroso, ma nulla di più, come del resto il passabile vino rosso della casa.
Meglio lasciare spazio alla gigantesca griglia su cui due o tre cuochi per volta cucinano ogni tipologia di carne: i soliti lomo e matambre, ma anche tagli meno pregiati e costine, per passare poi a salsicce, sanguinaccio (morcilla), rognoni e persino intestini, da noi poco comuni. Tutto il mondo è paese e dunque i pezzi migliori, come il bife de chorizo, tendono comprensibilmente ad essere "nascosti": per ottenerli bisogna chiederli esplicitamente. La carne lasciata sulla griglia è, ovviamente, più cotta e di minore qualità, anche se il livello generale è tutt'altro che basso. E le porzioni sono davvero abbondanti, tanto che difficilmente si può riuscire a riempire più di due piatti. Per accompagnare la carne, insieme alle solite patate fritte, da non perdere i condimenti speciali: il delizioso chimichurri, ma anche un'ottima salsina piccante. Trascurabili invece i dolci.
Come detto, il ristorante si basa su una formula a prezzo fisso: intorno ai 220 pesos (circa 20 euro, ma i prezzi da queste parti sono in continua evoluzione) per rifornimenti illimitati al buffet e alla griglia, un dolce e addirittura una bottiglia di vino a testa! Solo bevande e dessert vengono serviti a tavola, il resto è self service: è bene non esagerare con gli antipasti che già di per sé offrono ogni ben di Dio, dalle uova sode alle melanzane sottaceto, dalla lingua in salsa verde alle insalate di patate e di mais, passando per affettati, tortillas, empanadas e verdure fresche. Tutto decoroso, ma nulla di più, come del resto il passabile vino rosso della casa.
Meglio lasciare spazio alla gigantesca griglia su cui due o tre cuochi per volta cucinano ogni tipologia di carne: i soliti lomo e matambre, ma anche tagli meno pregiati e costine, per passare poi a salsicce, sanguinaccio (morcilla), rognoni e persino intestini, da noi poco comuni. Tutto il mondo è paese e dunque i pezzi migliori, come il bife de chorizo, tendono comprensibilmente ad essere "nascosti": per ottenerli bisogna chiederli esplicitamente. La carne lasciata sulla griglia è, ovviamente, più cotta e di minore qualità, anche se il livello generale è tutt'altro che basso. E le porzioni sono davvero abbondanti, tanto che difficilmente si può riuscire a riempire più di due piatti. Per accompagnare la carne, insieme alle solite patate fritte, da non perdere i condimenti speciali: il delizioso chimichurri, ma anche un'ottima salsina piccante. Trascurabili invece i dolci.
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Ristoranti
2014-12-03 13:41:24
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 03 Dicembre, 2014
#1 recensione -
#1 recensione -
Recensione
Data di visita
Ottobre 22, 2014
Recensione
Dove vanno a finire gli abitanti di Buenos Aires dopo il tramonto, quando gli uffici si svuotano e il centro sembra diventare una città fantasma? Risposta facile: a Palermo, il quartiere dei negozi trendy, dei bar, della vita notturna (che qui è notturna davvero!) e dei ristoranti alla moda. Tra i numerosissimi locali che punteggiano le vie della zona c'è il famoso Don Julio, sempre strapieno: impossibile trovare posto senza prenotare. E a queste situazione deve senz'altro gran parte delle sue fortune la Popular del Soho, che si trova proprio di fronte al ristorante di cui sopra e accoglie a braccia aperte tutti i malcapitati clienti "rifiutati" dal rivale. Poi, però, gli avventori bisogna anche saperli trattenere, e questo la Popular lo fa egregiamente: merito della qualità eccellente delle carni, che ovviamente sono il piatto forte della casa, e anche del servizio sempre cortese e puntuale. In definitiva una gustosa scoperta, assai più soddisfacente di quanto faccia sospettare l'aspetto esteriore.
A quanto detto va aggiunto che dal punto di vista degli appassionati di calcio - e da queste parti non mancano di certo - il locale ha davvero una marcia in più: le pareti sono tappezzate di bandiere, gagliardetti e stemmi delle squadre di tutto il pianeta, i menu sono impaginati all'interno di vecchie copertine della rivista sportiva "Grafico" e all'ingresso troneggia uno scaffale colmo di scarpe e palloni da calcio d'epoca, logorati dall'uso!
A tavola è inutile perdere tempo con antipasti (le consuete empanadas su tutti) e altri ammennicoli: il piatto forte è solo ed esclusivamente la carne alla griglia in ogni sua varietà. Una quindicina di tagli disponibili lasciano solo l'imbarazzo della scelta: ci sono tra gli altri il polposo cuadrillo, il sottile matambre e l'immancabile bife di chorizo, ma anche tira de asado, lomo, vacio. La materia prima è eccellente e il grado di cottura a piacere, cosa non comune da queste parti; ottimo anche il contorno a base di verdure sottaceto e puré di patate.
Ci si può tranquillamente fermare qui, se non si vuole provare uno dei dessert, la maggior parte dei quali esageratamente dolci per un palato europeo: a titolo di esempio citiamo il dulce Balcarce, improbabile torta di pan di spagna con crema alla fragola, noci e naturalmente dulce de leche. Un po' troppo. Imperdibili sono invece i vini, quasi tutti Malbec e Cabernet: molto vasto l'assortimento di bottiglie di tutte le fasce di prezzo. Si segnala in particolare il Malbec Perdriel Terruño della cantina Perdriel di Lujan de Cuyo, a due passi da Mendoza.
A quanto detto va aggiunto che dal punto di vista degli appassionati di calcio - e da queste parti non mancano di certo - il locale ha davvero una marcia in più: le pareti sono tappezzate di bandiere, gagliardetti e stemmi delle squadre di tutto il pianeta, i menu sono impaginati all'interno di vecchie copertine della rivista sportiva "Grafico" e all'ingresso troneggia uno scaffale colmo di scarpe e palloni da calcio d'epoca, logorati dall'uso!
A tavola è inutile perdere tempo con antipasti (le consuete empanadas su tutti) e altri ammennicoli: il piatto forte è solo ed esclusivamente la carne alla griglia in ogni sua varietà. Una quindicina di tagli disponibili lasciano solo l'imbarazzo della scelta: ci sono tra gli altri il polposo cuadrillo, il sottile matambre e l'immancabile bife di chorizo, ma anche tira de asado, lomo, vacio. La materia prima è eccellente e il grado di cottura a piacere, cosa non comune da queste parti; ottimo anche il contorno a base di verdure sottaceto e puré di patate.
Ci si può tranquillamente fermare qui, se non si vuole provare uno dei dessert, la maggior parte dei quali esageratamente dolci per un palato europeo: a titolo di esempio citiamo il dulce Balcarce, improbabile torta di pan di spagna con crema alla fragola, noci e naturalmente dulce de leche. Un po' troppo. Imperdibili sono invece i vini, quasi tutti Malbec e Cabernet: molto vasto l'assortimento di bottiglie di tutte le fasce di prezzo. Si segnala in particolare il Malbec Perdriel Terruño della cantina Perdriel di Lujan de Cuyo, a due passi da Mendoza.
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