Opinione scritta da Locuste

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2014-04-11 15:18:08 Locuste
Opinione inserita da Locuste    11 Aprile, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Aprile 08, 2014
Recensione
Ricca produzione di vini tipici molisani tra cui la premiatissima Tintilia Sator, intensa e vellutata, e il poderoso Aglianico Militum Christi, affinato 6 mesi in barrique.
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2014-04-11 15:14:20 Locuste
Opinione inserita da Locuste    11 Aprile, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Aprile 08, 2014
Recensione
Giovane azienda pugliese che si dedica esclusivamente alla produzione di vino biologico, certificato (e venduto) in Svizzera. Il fruttato Fiano del Salento si affianca al Rosato Primitivo e soprattutto al Primitivo in purezza, dall'intenso sapore di ciliegia.
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2014-04-11 15:07:55 Locuste
Opinione inserita da Locuste    11 Aprile, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Aprile 08, 2014
Recensione
Piccola azienda vitivinicola a conduzione familiare che concentra la sua produzione su due vini: l'Esino Rosso "Barbanera" e il Verdicchio di Jesi, nella versione base o nell'eccellente selezione "Lunatico".
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Ristoranti
 
2014-03-24 23:21:03 Locuste
Voto medio 
 
6.0
Qualità 
 
6.0
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
5.5
Prezzo 
 
5.5
Opinione inserita da Locuste    24 Marzo, 2014
Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Marzo 18, 2014
Recensione
Quando si parla di locale “senza pretese” si dovrebbe avere davanti agli occhi un’immagine del ristorante Da Sabatino, con le sue vecchie stampe alle pareti e qualche polverosa bottiglia negli angoli a ricordare i tempi che furono (è aperto dal lontano 1964, anche se ha cambiato nome nel 1990). La definizione di “ristorante toscano” fa abbastanza a pugni con l’insegna che recita “specialità pesce” e lo stile, diciamo così, non è il punto di forza di questo indirizzo, ma la sostanza c’è tutta. Una grossa fetta della clientela arriva qua grazie ai coupon, che i gestori utilizzano – una volta tanto – nel modo più corretto: offrendo il minimo indispensabile e lasciando al contempo intravedere sviluppi interessanti a chi decidesse di tornare. Il menu alla carta, in effetti, offre soluzioni molto invitanti, a prezzi normali per una cena marinara in una piazza come Milano: varrebbe la pena di sperimentare, sorvolando su alcuni dettagli come l’arredamento non troppo curato o il fatto che il Chianti annunciato dal menu venga sostituito da un anonimo Nero d’Avola!

Per quanto riguarda il menu in sé, non si può certo dire che si annunci nel modo migliore. Non ci sono infatti antipasti e le alternative presentate come primo piatto sono davvero poca cosa: accettabili i rigatoni al gorgonzola, mediocri quelli al “sugo toscano” che altro non è se non un semplice ragù di manzo. Ben altro livello è quello della tagliata di manzo, presentata sia nella semplice versione con pepe e rosmarino, sia in quella con rucola e grana: ottime qualità e cottura, è davvero il caso di sfruttare la formula “all you can eat”. Così come convincono i dolci: dallo strudel di mele al bonnet piemontese. Ben altre prelibatezze promette la carta: frutti di mare freschi, ostriche della Bretagna e carpacci di pesce, garganelli con zafferano e pescatrice e spaghetti alle vongole, linguine all’astice e gamberi al Grand Marnier, tonno “all’antica” e spigola “alla Sabatino”, per finire con l’immancabile fiorentina (42 euro per due persone).
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10
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2014-02-27 16:32:18 Locuste
Opinione inserita da Locuste    27 Febbraio, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Febbraio 22, 2014
Recensione
Nella zona della DOC Montello e Colli Asolani, una cantina unanimemente considerata tra le migliori interpreti del Cabernet. Assolutamente da provare il Phigaia, robusto ma aromatico blend di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot.
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Ristoranti
 
2014-02-27 16:02:40 Locuste
Voto medio 
 
7.6
Qualità 
 
9.0
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
9.0
Prezzo 
 
4.5
Opinione inserita da Locuste    27 Febbraio, 2014
Ultimo aggiornamento: 05 Giugno, 2019
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Mag 30, 2019
Recensione
Il nome non trae in inganno: la Panoramica è proprio dove dice di essere, sul cocuzzolo di una collina che domina l'intera valle del Piave. Un punto preziosissimo dal punto di vista strategico, in passato teatro di numerosi scontri militari tra cui quello della Prima Guerra Mondiale che dà il nome alla vicina Nervesa. Oggi, per fortuna, qui si combattono solo battaglie culinarie, e il successo è assicurato: il ristorante di Edi Furlan, che è anche (non a caso) il presidente regionale dell'Associazione Italiana Sommelier, è uno spettacolare bignami della cucina trevigiana e, insieme, un parco dei divertimenti gastronomici (ed enologici) che non può lasciare scontento nessun palato. Estrema accuratezza nella scelta delle materie prime e raffinatezza nel servizio sono solo due dei punti a favore di un locale di assoluta eccellenza. Il conto finale è sui 45 euro bevande comprese, ma l'esborso è pienamente giustificato.

La cucina si districa con perizia tra la fedeltà ai prodotti tipici e la capacità di innovare, come si intuisce già scorrendo la lista degli antipasti: deliziosa l'insalata di carciofi con scaglie di "formaio imbriago" (tipico formaggio della zona affinato in vino Cabernet e Raboso), ma da provare sono anche il salame d'oca con radicchio marinato e, in stagione, la terrina di asparagi con l'uovo. I funghi sono un altro piatto forte della casa: da gustare con soppressa e polenta (9 euro). Il radicchio, vegetale principe del trevigiano, fa naturalmente capolino anche nei primi: splendidi, per equilibrio di sapori e consistenze, gli gnocchetti di patate e zucca con radicchio e ricotta fumé. Delicatissime anche le fettuccine all'uovo con trota del Piave e asparagi (9 euro). Per chi ama i sapori più forti ci sono i paccheri con capriolo e porcini; in alternativa, un altro cavallo di battaglia della casa è il risotto, in particolare quello ai funghi.

I secondi, rigorosamente di carne, meriterebbero da soli una recensione a parte. Paradisiaco il filetto di maiale al Carnia vecchio e funghi (16 euro), figlio di un perfetto abbinamento con il tipico formaggio stagionato friulano, aggiunto solo a fine cottura. Le alternative sono di tale interesse che si vorrebbe ordinare tutto: tagliata di fassona piemontese, formaggio Asiago grigliato con polenta e funghi, guancetta brasata al Prosecco, quaglia al forno e per finire l'eccellente filetto di bue al Margottino (il Cabernet dell'azienda agricola di famiglia). Diversi i dolci della casa, ma nella patria del tiramisù la scelta è obbligata: semplicemente uno dei migliori mai provati.

Visto il contesto, la selezione dei vini è un altro fiore all'occhiello della casa: l'assortimento è vastissimo e vale la pena farsi guidare dal titolare per gli abbinamenti, dando una chance alle bottiglie locali come il Manzoni Bianco della cantina Santi Angeli, lo splendido rosso Phigaia, blend di Cabernet e Merlot, o l'altrettanto armonico Oltre il Rosso. Qui si può davvero parlare di "chilometro zero", visto che l'azienda Serafini & Vidotto sorge a pochi metri... A fine pasto ci si può concedere un bicchierino di uno dei liquori della casa: consigliato quello alla liquirizia.
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20
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Ristoranti
 
2014-02-24 22:33:51 Locuste
Voto medio 
 
7.0
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
6.0
Opinione inserita da Locuste    24 Febbraio, 2014
Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Febbraio 19, 2014
Recensione
Uno dei migliori hamburger di Milano – a detta di molti – lo si trova in un minuscolo locale israeliano, con un ingresso dal vago sapore irlandese e una saletta interrata dall'aspetto orientaleggiante. Non basta: per il godimento degli esterofili, il posto in questione ha sede in via Washington e ha per nome Denzel (le battute sull’omonimia con il celebre attore si sprecano). Ma non è certo per amore della multietnicità che questo piccolo ristorante è diventato un must delle serate milanesi: estrema qualità degli ingredienti, amorevole cura nella presentazione e l’originale mix tra i sapori della griglia e quelli mediorientali sono assi ben più vincenti nella manica dei gestori, senza contare il gioco della personalizzazione che permette ai clienti di comporre liberamente il proprio panino, scegliendone anche peso e dimensioni. Tutto questo ha un prezzo, in senso figurato (il ristorante è sempre pieno e la prenotazione è d’obbligo) e anche reale: un piatto base parte dai 10 euro, contorni esclusi, e il conto finale non è esattamente economico. Però per chi ama la cultura dell’hamburger, e assolutamente non del fast food, l’indirizzo è da non perdere.

Inutile girarci intorno: si viene qui per la carne e allora la prima scelta non può che essere il Denzel Burger, pura e quasi austera polpetta di manzo servita con insalata, pomodori, cipolla e cetrioli sott’aceto. Senza altri condimenti dà il meglio di sé, ma volendo è possibile aggiungervi funghi, uovo, zucchine, peperoni e ogni tipo di salsa; inoltre, alla versione base da 150 grammi si aggiungono quelle da 180 e 230, o ancora di più (5,50 euro all’etto). Stesso meccanismo per le altre varianti proposti dalla casa: l’ArtAgnello, con carne ovina, e il Pimento Burger, un misto di agnello e manzo con peperoncino piccante olandese. Niente cheeseburger, invece: qui la cucina è rigorosamente kosher – cioè rispetta i dettami della religione ebraica – e l’abbinamento tra formaggio e carne è bandito. Una scelta apprezzata, come dimostra l’assidua frequentazione da parte dei membri della comunità. Accanto ai panini più classici troviamo l’Art Chicken (petto di pollo marinato), la cotoletta e i cubetti di pollo, il Jumbo Dog (salsicciotto di manzo), l’ArtRoca (fettine di roastbeef)e l’onnipresente pastrami, per chi non lo sapesse un misto di manzo e tacchino affumicati. L’accompagnamento di patatine non può mancare, ma qui si tratta di un’opera d’arte: le patate fritte (classiche o americane) sono tagliate a mano e leggerissime, da provare anche le home fries tagliate a mezzaluna e con salsa chili o tariaki.

Tra le proposte alternative ai panini, oltre a filetti, spiedini e tagliate, si consiglia di non rinunciare a qualche stuzzichino di ispirazione israeliana. Per esempio le ottime messi meat, polpette di manzo con baharat (spezie tritate), prezzemolo e pinoli tostati avvolte su bastoncini di cannella; o ancora la dorka salad, a base di cubetti di pollo con miele e mandorle, e gli originali mini wurstel libanesi. Un buon compromesso per chi non vuole rovinarsi l’appetito è l’Oriental Denzel: falafel, tehina (salsa di sesamo), humus (salsa di ceci) e insalata israeliana, composta da cetrioli, pomodori e peperoni. Infine, tra i secondi, fa capolino il pesce (fish and chips) Appetitosi almeno nell’aspetto anche i dolci, non provati in occasione della nostra visita: pere cotte nel vino, torta di mele caramellata con brandy, tortino caldo al cioccolato. Le birre israeliane disponibili in bottiglia sono due: la bionda Maccabee promette più di quanto mantenga, da testare la rossa Goldstar. E vasto è anche l’assortimento di vini locali, dal Syrah al Merlot, che meriterebbero una degustazione dedicata.
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Ristoranti
 
2014-02-18 11:08:14 Locuste
Voto medio 
 
6.6
Qualità 
 
6.5
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
5.5
Opinione inserita da Locuste    18 Febbraio, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Febbraio 07, 2014
Recensione
Già in passato abbiamo avuto occasione di parlare del quartiere Isola e della sua trasformazione e rinascita: un processo da considerarsi ormai completato, visto che oggi questa zona di Milano pullula di locali e ritrovi a ogni angolo di strada e il parcheggio è una chimera. Adesso, all'opposto di qualche anno fa, rischia di diventare un'impresa trovare un ristorante accessibile e senza pretese come il Sapori di Casa: un posto semplice e alla mano, talvolta un po' caciarone (dipende dalla compagnia!) ma sicuramente ideale per chi non ama il trendy e tantomeno i formalismi. La specialità, come dichiarato senza possibilità di equivoci, è la carne alla brace di ogni taglio e provenienza, ma non mancano alternative per chi ha diverse vocazioni. I prezzi sono onesti (35-40 euro per un pasto completo), la qualità un po' altalenante ma non insoddisfacente.

A merito del locale vanno ascritte le porzioni assolutamente generose, a partire da quello che viene descritto come "antipasto italiano": gnocco fritto (niente di speciale) con prosciutto crudo, pancetta, coppa e speck, oppure con lardo d'Arnad. Meglio, a nostro avviso, le verdure gratinate: melanzane, zucchine, peperoni o altro, a seconda della stagione. In alternativa, mozzarella di bufala, tomino alla griglia o carciofi alla romana. Tra i primi attira subito l'attenzione il "risotto come lo vuoi tu": i cuochi sono disponibili a cucinarlo con qualsiasi ingrediente, purché presente in dispensa! Interessanti, e mai più costose di 8 euro, anche le altre proposte: maltagliati salsiccia e Barbera, gnocchetti al gorgonzola, pappardelle ai funghi, tortelli di zucca al burro.

Con i secondi, come detto, si entra nel cuore del menu, con ottima disponibilità di carni alla brace: il manzo regna sovrano con tagliata, costata, filetto, fiorentina, fegato e rognone, ma ci sono anche agnello alla scottadito, salsiccia, galletto e mortadella, il tutto fra gli 8 e i 18 euro. Nulla da dire sulla cottura, la qualità delle carni è senza infamia e senza lode. Per chi non ama la griglia ci sono anche tartare, filetto in varie preparazioni, cotoletta alla milanese; ottime le patate fritte fatte in casa così come quelle al forno. Tra i dolci, ben riusciti soprattutto la zuppa inglese e il tiramisù caserecci. Discreto assortimento di vini da tutte le regioni, con ricarichi abbastanza contenuti.
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2014-02-12 17:12:00 Locuste
Opinione inserita da Locuste    12 Febbraio, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Febbraio 08, 2014
Recensione
Nel cuore dell'Agro Pontino una cantina che sperimenta la coltivazione di vitigni spesso inediti in Italia, ricavandone tra l'altro i bianchi Viognier e Petit Manseng e il rosso Petit Verdot. Il prodotto di punta è il Mater Matuta, corposo rosso frutto di un blend tra Syrah e Petit Verdot.
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Negozi
 
2014-02-12 17:05:35 Locuste
Opinione inserita da Locuste    12 Febbraio, 2014
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Febbraio 08, 2014
Recensione
Storica cantina della Costiera Amalfitana che produce 50mila bottiglie all'anno, equamente divise tra bianco e rosso: eccellente il Furore Rosso, blend di Aglianico e Piedirosso.
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