Vini Buoni d'Italia 2005

Insomma la guida di Mario Busso e Carlo Macchi, edita da Gribaudo (690 pagine per 20 euro) si è presa sulle spalle una missione non indifferente, e a giudicare dai risultati delle vendite delle prime due edizioni (quella da noi recensita è la seconda, l'annata 2005) l'ha svolta con grande successo. Ma non si tratta dell'unico punto di forza del volume. Un altro caposaldo è l'uso di un linguaggio semplice, che rispetta e non tradisce il gergo dell'enologia ma d'altra parte non pretende una competenza da sommelier da parte del lettore; si rivolge dunque a un pubblico allargato, sperando di coinvolgere anche quei consumatori che il vino lo vedono solo raramente in cantina, più spesso al supermercato, e che non si possono definire grandi esperti pur conoscendo la differenza tra un Barbera e un Chianti. Ma al di là dei tentativi di semplificazione, la serietà e la ponderatezza delle valutazioni non sono in discussione. Ogni vino è selezionato in base a quattro parametri: qualità, corrispondenza vino-vitigno (ovvero la riconoscibilità di cui si parlava sopra), bevibilità e imbottigliatura (la scelta della guida è quella di recensire solo vini già imbottigliati, gli stessi che si trovano in commercio). Questa valutazione sfocia poi in un punteggio che va da 1 a 4 stelle: soltanto i migliori vini accedono alle selezioni finali e, fra questi, davvero pochi - in media 5 o 6 per regione - si guadagnano la "Corona" che contraddistingue i migliori in assoluto.
Nel complesso la guida appare curata, non molto maneggevole ma in compenso estremamente completa: per ogni cantina sono indicati un'infinità di parametri quali numero delle bottiglie prodotte, possibilità di visita su appuntamento, eventuale disponibilità alberghiera, appartenenza al Movimento del Turismo del Vino, produzione di vini biologici eccetera. Inoltre i vini sono suddivisi a seconda del prezzo e del periodo di conservazione consigliato.
Il Gambero Rozzo

Il toscano Carlo Cambi, già fondatore della rivista "I Viaggi" di Repubblica, non si limita ad inserirsi nel fortunato filone della gastronomia che riscopre la tradizione e la semplicità a scapito dell'artificiosità dell'alta cucina: quello dell'autore è un viaggio molto personale e sentito, che lui stesso definisce una recherche du plat perdu, con gustosa citazione proustiana.
Il risultato è un libro interessante, a tratti impreziosito da spunti originali, che però paga decisamente la contiguità e le somiglianze fin troppo evidenti con il suo più famoso predecessore: la guida alle Osterie d'Italia della Slow Food. In effetti non soltanto il concetto alla base dei due volumi è molto simile, ma anche l'organizzazione del libro di Cambi non si discosta più di tanto da quella della "Bibbia" slowfoodiana: i locali sono suddivisi per regioni (anche se in ordine alfabetico, il che non facilita la consultazione) e in numerosi casi le segnalazioni coincidono con quelle della guida "rivale". Intendiamoci: non si tratta di un difetto, è soltanto un elemento che rende il libro leggermente meno attraente di quanto ci si sarebbe potuto attendere.
Va detto peraltro che nel complesso il volume è decisamente più leggero e maneggevole dei concorrenti grazie a un'impostazione più snella e a recensioni brevi e stringate, talvolta forse un po' vaghe nei giudizi. Anche in questo caso ai ristoranti recensiti non è attribuito alcun voto, ma fra le piacevoli eccezioni c'è l'iniziale classifica dei dieci locali "da non perdere" (il primo è il celebrato "Latini" di Firenze) che non mancherà di incuriosire tutte le Locuste e aspiranti tali.
Il Mangelo 2006

Il Mangelo, infatti, non è una guida compilata da critici gastronomici, ma un compendio di locali selezionati e votati dai visitatori del sito, sul quale è possibile non solo effettuare una ricerca incrociata secondo vari criteri (dal servizio al prezzo), ma anche consultare le più svariate classifiche di categoria. Perché una guida cartacea, dunque? Semplice: il Mangelo è piccolo, compatto (224 pagine) e di utilizzo davvero intuitivo grazie alla comoda cartina topografica in fondo al volume, su cui sono riportati con indicazioni chiare e precise tutti i ristoranti recensiti. Pregi e limiti della guida stanno tutti nella sinteticità delle recensioni stesse, mai più lunghe di 5 righe e quasi interamente composte da stralci di giudizi dei visitatori.
Per ogni ristorante sono indicati il prezzo medio di un pasto completo, escluse le bevande, e tre voti che valutano da 1 a 10 la cucina, il servizio e l'ambiente. Sono indicate anche le coordinate per ritrovare il locale sulla mappa, i giorni di chiusura e l'eventuale necessità di prenotazione. In definitiva un curioso e riuscito esperimento di "guida collettiva" oltre che un valido strumento per chi ha bisogno di scegliere rapidamente e senza troppe pretese un ristorante a Milano o Roma e dintorni.
Gastro Tour 2005 - Il video
Il videoclip del Gastro Tour 2005 che ha portato quattro intrepidi viaggiatori in Sardegna e Corsica alla scoperta di ristoranti e cibi tipici.Regia: le Locuste
Editing: Navigatore Capo
Post-produzione: Gario (Cumpa del Chinotto)
GastroTour 2005
Questa volta sono Sardegna e Corsica a subire l'invasione delle Locuste (17-27 agosto 2005): ecco alcune immagini del lungo e avventuroso viaggio sulle isole.Vedi anche le recensioni dei ristoranti:
Ristorante Da Antonio
Agriturismo Correddu
Trattoria La Vela Latina
Agriturismo L'Agliola Ruja
Ristorante Sa Musciara
Associazione Enoculturale 'A Ciapeletta
Agriturismo San Marco
Agriturismo Li Nalboni
Restaurant Grill L'Anton-Pa (Chez Fafi)
Restaurant Pizzeria Le Fondago
![]() In Sardegna splende sempre il sole |
![]() La spiaggia della Pelosa a Stintino |
![]() La basilica di Saccargia |
![]() Locuste a Tempio Pausania |
![]() Cala Moresca a Golfo Aranci |
![]() Il Duomo di Sassari |
![]() La Locusta Bevilacqua sta per abbandonarci |
![]() Il nuraghe Losa a Macomer |
![]() Vento a Tharros |
![]() Buone notizie dal mondo del calcio |
![]() Il Navigatore Capo in piena attività |
![]() Lo scoglio Pan di Zucchero a Masùa |
![]() Il Primo Consigliere in versione minatore |
![]() Finalmente in spiaggia a San Pietro |
![]() L'evoluzione della specie |
![]() Roccapina: la Plage des Italiens |
![]() Momenti di relax sulla battigia |
![]() Sperduti nel deserto corso |
![]() La pittoresca cittadina di Sartène |
![]() L'imbarco a Bonifacio |
![]() Triste ritorno a casa |
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